Sanità veneziana, in 4 mesi 45mila visite arretrate da recuperare

Sabato 14 Agosto 2021 di Marta Gasparon
Tante visite e ricoveri da recuperare nella Ulss 3 per colpa del Covid
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VENEZIA - Un totale di 13.769 ricoveri da recuperare tra attività ordinaria e di day hospital per l’Ulss 3 Serenissima e 1.672 per l’Ulss 4 Veneto orientale. Nell’ambito dell’attività specialistica, invece, il totale delle prestazioni ambulatoriali da riorganizzare in agenda raggiunge per la prima le 64.791 unità complessive, mentre per il Veneto orientale si registra una nota positiva: non risulta infatti – tra prime visite e visite di controllo – nessun arretrato. Passando poi alla sezione screening oncologici, di cui fanno parte mammografia bilaterale, test HPV, pap test e colonrettale, per l’Ulss 3 sono rispettivamente 9.314, 8.616 e 534 (il solo dato mancante riferito allo screening colon-rettale fa pensare che in questo caso tutto sia proceduto regolarmente).

L’azienda Ulss 4 dovrà recuperare invece 4.727 screening mammografici, 10mila cervicali e 21.967 colonrettali per la ricerca di sangue occulto nelle feci.

Questi i dati pubblicati ieri sul bollettino ufficiale insieme al testo della delibera che, su proposta dell’assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, il 3 agosto scorso la Giunta regionale ha approvato. Delibera in cui si chiedeva alle aziende sanitarie del Veneto di “smaltire” entro il 31 dicembre quelle prestazioni sanitarie, ospedaliere, ambulatoriali e di screening che per l’emergenza Covid non hanno potuto essere erogate nelle date stabilite. Per poter ridurre così, in tempi congrui, le liste d’attesa. In seguito alla puntuale risposta delle aziende sanitarie, che hanno elaborato singole proposte, si è passati ad una valutazione di fattibilità di queste ultime. Il tutto con esito positivo. Ora si dà dunque inizio all’ambiziosa fase operativa che si propone, come fine ultimo, il ritorno ad una realtà organizzativa pre Covid. Le prestazioni che dovranno essere recuperate entro la fine dell’anno in corso riguardano il settore ricoveri, interventi non urgenti ma programmati, come cataratte e protesi all’anca, l’assistenza specialistica e gli screening oncologici (mammografico, cervicale, colonrettale) e saranno le singole Ulss a stabilire come richiamare i pazienti per ricalendarizzarle.


IL RUOLO DELLE ULSS
La vasta riorganizzazione, come viene chiarito nell’allegato relativo alla delibera diffusa dalla Regione, dovrà prendere in considerazione prioritariamente l’utilizzo del personale non più impiegato nelle attività di contrasto all’epidemia. Contemplando anche un ampliamento in termini di offerta dei servizi attraverso un’estensione dell’orario dell’attività ambulatoriale, anche ai giorni pre festivi e festivi, oltre che nelle fasce pomeridiane e serali. Si legge ancora che il recupero delle prestazioni non erogate per quanto riguarda, nello specifico, i ricoveri ospedalieri, dovrà seguire il principio di equità nell’accesso, ossia della data d’inserimento in lista e della classe di priorità. Il Piano operativo regionale ha dunque indicato la quantità complessiva delle prestazioni che, a seguito della sospensione dell’attività ordinaria, non erano state ancora erogate. E nella nota pubblicata ieri si conferma inoltre che per l’attuazione dell’intero Piano si farà ricorso prioritariamente alle risorse non impiegate nell’anno 2020 e che subordinatamente saranno utilizzate eventuali risorse provenienti da specifici finanziamenti statali. La raccomandazione rivolta ad Ulss e aziende ospedaliere è inoltre quella di porre la massima attenzione, nel tracciare la nuova tempistica delle prestazioni, all’area della psichiatria, neuropsichiatria, disagio psichico e alla gestione dei pazienti post Covid. 

Ultimo aggiornamento: 16:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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