CASARSA - Dal 1953 gli zoccoletti, le ciabatte e le tartarughe prodotti in via Bainsizza, a San Giovanni, sono tra i lievitati più richiesti e apprezzati nel territorio. Ha compiuto ufficialmente 70 anni ieri il forno Rossi, l'unico panificio rimasto a Casarsa. Un punto di riferimento per i cittadini non solo per gli acquisti quotidiani, ma anche per qualche scorpacciata notturna, magari al rientro dalle feste o dalle serate in discoteca. La lunga storia dell'attività è stata celebrata ieri mattina con un momento conviviale, tra pizze e crostini totalmente artigianali, come vuole la tradizione del forno. Cambiano i volti, infatti, ma non i metodi. «Seguiamo ancora le ricette di una volta» spiega Paolo Rossi, titolare del panificio fondato dal papà Beniamino e dalla mamma Elda, originari del Veneto orientale.
Il ciclista
«Paolo era un ciclista professionista sorride il vicesindaco di Casarsa Ermes Spagnol, presente ieri mattina e poi è stato anche direttore tecnico, gestendo alcune squadre di ciclismo. Al pane si è avvicinato a quarant'anni». E non si è più allontanato dal forno, dove lavora quotidianamente da vent'anni. «Non ci fermiamo mai racconta la moglie Barbara Gri : l'impegno va dal lunedì alla domenica, e ci concediamo libero solo il giorno di Ferragosto». Barbara, pur facendo un altro lavoro, affianca da alcuni anni il marito nell'attività, dal momento che i due figli, poco più ventenni, sono autonomi e impegnati tra studio e lavoro. Paolo ha più di un braccio destro. C'è la moglie, ma ci sono anche Mimmo (Domenico De Ruvo), originario del sud Italia, ma «fornaio in Friuli da 38 anni» e Ugo Spagnoli, che gestisce la distribuzione dei prodotti. Dal forno di San Giovanni escono ogni giorno tra 3,5 e 4 quintali di pane. I Rossi hanno due rivendite, una in piazza Vittoria, nella frazione, dove si trovano anche tante specialità di pasticceria, e una a Casarsa, in via Trieste. Le pagnotte vengono distribuite anche in numerosi supermercati di tutto il pordenonese. A ripagare i sacrifici, tra levatacce e ritmi particolari rispetto ad altri lavori, sono i riscontri che arrivano dai tanti clienti che chiedono «il pane di Rossi».
I dolci
Non mancano le soddisfazioni anche per quanto riguarda l'ambito dolciario. La colomba pasquale prodotta dallo staff, negli ultimi anni è stata premiata come una delle migliori d'Italia ad un concorso nazionale di pasticceria. Ma il forno è anche "casa" per qualcuno, magari anche solo per un'ora. È l'unico posto dove c'è vita all'alba nella località. «C'è chi passa da noi per un caffè racconta Paolo e per un panino caldo o una brioche dopo una serata movimentata». È anche il ricordo dell'ex sindaca e attuale consigliera comunale Lavinia Clarotto, che ha partecipato al brindisi di ieri. «Sono tante le persone che sono passate qui osserva e altrettante le storie che hanno raccontato, soprattutto di notte». «Il panificio serve un territorio ampio aggiunge Clarotto ; quando ero piccola io c'erano diversi i fornai, ora abbiamo solo i Rossi».
I complimenti
«Dobbiamo solo fare i complimenti a questa attività storica conclude Spagnol che tanto ha dato e continua a dare alla nostra comunità, producendo un bene indispensabile. L'augurio è quello di trovare qualcuno che un domani continui così». I ragazzi di Paolo e Barbara per ora sono impegnati in altri ambiti, e i genitori non intendono forzarli, «per lasciarli libere di scegliere il loro percorso». Ma non si sa mai che la storia di famiglia si ripeta.