Condizioni di lavoro disumane su immigrati, arrestati due gestori di pompe di benzina Ewa

Giovedì 24 Giugno 2021
Condizioni di lavoro disumane su immigrati, arrestati due gestori di pompe di benzina Ewa

Condizioni di lavoro disumane: arrestati due gestori di pompe di benzina a marchio Ewa.

L’operazione Petrol della Squadra mobile di Viterbo, coordinata dalla Procura, è stata illustrata questa mattina dal procuratore capo Paolo Auriemma e dal questore Giancarlo Sant’Elia. 

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti i due indagati, padre e figlio, avrebbero sfruttato la forza lavoro di 13 dipendenti. Tutti immigrati africani in regola con i documenti. I lavoratori erano suddivisi negli 8 impianti di rifornimento della società presenti sul Viterbese.

«I lavoratori - ha spiegato Auriemma - erano posti in una condizione di sudditanza e alloggiano i capannoni che violavano le norme igienico sanitario. L’attività della polizia, iniziata a novembre 2019, ha portato alla luce lo sfruttamento e il degrado in cui venivano fatti vivere i dipendenti». I 13, secondo quanto accertato, non avevano nemmeno la possibilità di ribellarsi alle condizioni che venivano imposte dai datori di lavoro.

«Con contratti part time - ha spiegato il capo della Mobile Alessandro Tundo - venivano pagati appena 3 euro all’ora e lavoravano molto di più di quanto stabilito dal contratto. Erano soggetti a controllo serrato». L’indagine coordinata dal sostituto procuratore Massimiliano Siddi è ancora in corso.

Ultimo aggiornamento: 14:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA