Piero Pelù all'attacco al concertone di piazza San Giovanni del primo maggio: «Gli F35 rubano i soldi a scuole e ospedali. Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro. Il non eletto, il boyscout di Licio Gelli - ha continuato Pelù - deve capire che in Italia c'è un grande nemico, un nemico interno che si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, 'ndrangheta. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi». Pelù si scaglia anche contro la guerra «gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Carlo Giovanardi». «Maledette toghe rosse, giù le mani da Silvio, giù le mani da Marcellino. Dell'Utri torna, ti prego torna», ha aggiunto ironico Pelù.
Ultimo aggiornamento: 24 Settembre, 02:35
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