Dopo gli scandali, stato di agitazione
all'Ipab: «No alla privatizzazione»

Mercoledì 20 Aprile 2016 di Roberto Cervellin
L'ultimo sciopero delle lavoratici Ipab indetto dalle Usb

VICENZA - «Vogliono privatizzare Ipab». Non c'è pace per l'ente assistenziale di Vicenza. Dopo lo scandalo dei vermi, scoperti qualche mese fa sul letto di un paziente, il rischio, poi rientrato, di commissariamento e le polemiche sul deficit di bilancio, ecco un'altra tegola. Sotto accusa, le strategie del consiglio di amministrazione presieduto da Lucio Turra e in particolare la decisione di affidare la gestione dei centri diurni di via Bachelet, villa Rota Barbieri e del Trento - 100 ospiti per una quindicina di operatori - a Ipark, la società che si occupa della struttura per anziani di Parco città. Società controllata dalla stessa Ipab ma che, secondo Palma Sergio, Ruggero Bellotto e Claudio Scambi rispettivamente responsabili della funzione pubblica per Cgil, Cisl e Uil, è in realtà «una scatola cinese destinata a privatizzare un po' alla volta il complesso di contra' San Pietro". Quest'ultimo dà lavoro a 500 dipendenti e accoglie complessivamente 700 persone tra anziani e non autosufficienti.
 


Nel mirino, inoltre, l'assenza di un piano industriale in grado di rilanciare l'ente e la mancata assuzione di personale da concorsi pubblici. «E da una decina d'anni che queste non avvengono», denuncia Scambi. Di qui lo stato di agitazione del personale. A nulla è servito quindi il tavolo convocato il mese scorso in prefettura per un accordo. «Siamo disponibili a un ragionamento complessivo sul futuro di Ipab, ma senza penalizzare i lavoratori e senza procedere al recupero delle ore relative alle festività infrasettimanali pregresse», rincarano i sindacati. Insomma, è muro contro muro.

Sul piede di guerra anche le Usb, Unioni sindacali di base, che il 12 aprile scorso avevano indetto uno sciopero - a cui avevano aderito diverse lavoratrici - sempre sulla nuova gestione dei centri diurni «In barba a quanto stabilito dall'accordo di programma con il comune, che ha dato a Ipab la gestione dei centri», ha sottolineato Federico Martelletto delle Usb. «L'atteggiamento di rigidità non aiuta - concludono Cgil, Cisl e Uil - Serve discontinuità con il passato, che ha visto Ipab vittima di cattiva gestione e di commissariamento».

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