I giorni difficili di Iorio tra sindacati,
esborsi al calcio e accuse di politici

Venerdì 3 Giugno 2016
I giorni difficili di Iorio tra sindacati, esborsi al calcio e accuse di politici
VICENZA - (Cs) Giorni di passione per Francesco Iorio. Il confermato consigliere delegato della Popolare Vicenza, che si appresta ad avere un cda senza nemmeno un vicentino,  sta subendo parecchi colpi. Sui social e sul web intanto la sponsorizzazione del Vicenza Calcio, 600 mila euro per due anni, motivata con una sorta di ritorno al territorio, è stata molto criticata da risparmiatori e commentatori, considerandola un'attività non strategica e un dispendio eccessivo senza grandi ritorni d'immagine. Le vicende della Popolare Vicenza e la sua difficilissima situazione finanziaria hanno ovviamente radicalizzato e incattivito gli animi; anni fa quando la Provincia a guida Dal Lago sborsava cifre pressoché simili, se non maggiori, quattrini pubblici per contributo al club biancorosso, in nome degli investimenti a favore del territorio, non c'era forse altrettanto rigore, ma tant'è, sappiamo che oggi la situazione di PopVi è molto pesante e le centinaia di migliaia di persone che hanno perso i loro risparmi giustamente pesano sulla coscienza collettiva.

Anche sul fronte sindacale le cose non vanno meglio. «Partenza pessima» hanno sentenziato i bancari di Fabi, Cisl, Cgil, Unisin, riguardo alle uscite di Iorio: non ci sarà mai uno spezzatino, la banca è messa in sicurezza per patrimonio mentre su struttura e liquidità ci stiamo lavorando, ad oggi nessuna strategia concordata con Penati, serve il nuovo Cda... E ancora il dg ha detto di voler confermare le linee guida relative al piano industriale: «Impossibile prendere oggi decisioni ma tra le priorità vi è la chiusura della trattativa perché la banca ne ha bisogno...». Pollice verso dei sindacati: «Abbiamo respinto le accuse di scarsa dedizione all’azienda che il management ha rivolto ingiustamente ai dipendenti, già peraltro molto preoccupati per il futuro del gruppo.  E’ evidente che il fuoco amico sia controproducente e deprimente!  Il consigliere infatti ha ammesso che i dipendenti non hanno responsabilità in merito al negativo andamento della banca né in riferimento alla passata perdita di raccolta, né in riferimento alla perdita di fiducia nella stessa Popolare Vicenza».

«Iorio dice che i dipendenti devono gestire quanto di loro competenza come l’imprenditore di un piccolo negozio - proseguono le sigle sindacali -, quindi con una discrezionalità nello scegliere all’interno dei gamma dei prodotti: l’amministratore ha fatto l’esempio del negozio di Superga, dove scegliere il prodotto ritenuto più adatto  per la clientela del proprio quartiere. Il dottor Iorio proclamò la trasparenza come una bandiera della sua gestione; bandiera che riscontriamo oggi ormai afflosciata di fronte ad un’azione di responsabilità promessa e mai attivata, se non evitata. La pazienza dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali non sarà infinita: Iorio afferma che da oggi si riparte anche con una nuova modalità di relazionarsi con i dipendenti, noi lo chiediamo da tempo». Poi la domanda sarcastica: «Dottor Iorio lei e il management dove avete i vostri depositi?».

La conferma come consigliere delegato di Iorio è stata quindi messa nel mirino di alcuni politici. «E' uno sputo in faccia a chi ha perso tutto nel naufragio della Banca Popolare di Vicenza - ha detto Jacopo Berti, capogruppo M5S in Regione -,  una pugnalata a tutti i risparmiatori truffati, che in questo modo vedono uno dei massimi responsabili del disastro portato in trionfo, mentre loro possono solo piangere sulle macerie». Berti lo dice senza mezzi termini, anche  bypassando il fatto che molti grandi disastri magari erano stati fatti prima dell'arrivo del manager. La riconferma di Iorio come consigliere delegato di BpVi, col suo bonus d’entrata di 1,8 milioni di euro, è però per l’esponente pentastellato l’ennesima prova che nulla è cambiato nella banca che ha rovinato migliaia di famiglie, bruciandone i risparmi di una vita. «Ai risparmiatori restano salvadanai vuoti, ai responsabili di questa macelleria sociale rimane una vita da favola – ha insistito il capogruppo M5S – zero responsabilità, nessuna colpa, bonus milionari e pure la possibilità di salvare amici e sodali quando la miccia sta per finire». Tra le accuse, il fatto che l’azione di responsabilità, «annunciata proprio da Iorio«, sarebbe secondo l'esponente politico «già stralciata dai progetti futuri».
Ultimo aggiornamento: 15:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA