Ferronato già al lavoro in municipio:
in giunta anche l'ex sindaco Vezzaro
«Equus dome? Il progetto va avanti»

Lunedì 6 Giugno 2016 di Roberto Cervellin
Nicola Ferronato, 54 anni, è il nuovo sindaco di Caldogno

VICENZA - «Nella mia giunta ci sarà anche l'ex sindaco». A poche ore dall'elezione, il nuovo primo cittadino di Caldogno Nicola Ferronato è già al lavoro per comporre la squadra che lo affiancherà nei 5 anni di mandato. «Sarà giovane e ci saranno 2 donne, come prevede la legge», precisa. Nell'esecutivo ci sarà spazio anche per il sindaco uscente Marcello Vezzaro, di cui Ferronato è stato il vice. «E' un segnale di continuità», spiega. 
 

 

Oltre il 45% delle preferenze, ovvero 2.576 voti. Questo il risultato di Ferronato e della civica Insieme per Caldogno. L'ha spuntata sull'altra civica Caldogno futura di Marco Lunardi (40% delle preferenze e un totale di 2.280 voti) e su Marilì Lunardello del Movimento 5 Stelle, che non è andata oltre gli 800 voti (14% delle preferenze). «Ce l'ho fatta nonostante gli attacchi personali - prosegue il neoeletto - Mi riferisco ai volantini messi nelle cassette delle lettere. Sarò il sindaco di tutti. Il mio impegno sarà massimo». Due i sogni nel cassetto: una casa per le associazioni e un plazzetto dello sport. «I soldi ci sono ma il patto di stabilità non ci consente di spenderli», ammette.

Quanto al contestato centro equestre, l'Equus dome sponsorizzato da Elio Marioni, Ferronato è chiaro: «Il progetto andrà avanti. Devastazione del territorio? Macché. Non stiamo parlando di case e negozi, ma di un polmone verde, di un'arena per i cavalli e di una struttura coperta per uno sport che, lo ricordo, è olimpico». Il nuovo sindaco di Caldogno - 11.300 abitanti - è un medico di 54 anni sposato con Laura e papà di 2 figli. Ama la carne alla brace e i libri di Giorgio Faletti. La sua auto è la 500x. «Ho già fatto un primo giro tra gli uffici comunali. Ho detto ai dipendenti che mi dovranno sopportare un po' - conclude sorridendo -. Mi butterò a capofitto». Con le opposizioni nessuna guerra, anzi Ferronato porge un ramoscello d'ulivo: «Non ci saranno colori né bandiere. Con loro cercherò il dialogo e qualcuno potrebbe diventare presidente di commissione».

Ultimo aggiornamento: 11:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA