Via libera alla nuova derivazione ​d'acqua sul Brenta: niente appello

Martedì 3 Gennaio 2017 di Roberto Lazzarato
San Nazario, Pian dei Zocchi, dove dovrebbe sorgere nuova centrale
VALBRENTA. L’Unione Montana Valbrenta rinuncia all’appello contro la sentenza pronunciata dal Tribunale Superiore per le acque pubbliche di Roma che ha dato via libera ad una nuova derivazione d’acqua sul Brenta, respingendo il ricorso presentato da Palazzo Guarnieri e dai comuni di San Nazario e Valstagna. Nel ricorso, respinto, era stato richiesto l’annullamento del decreto del direttore della Sezione Bacino Idrografico Brenta Bacchiglione-Sezione di Vicenza, che concede per 30 anni alla ditta Claudio Crestani, di Bassano, il diritto di derivare dal fiume Brenta, in comune di San Nazario, moduli medi 140 (14.000 l/sec) e massimi 160 (16.000 l/sec) d’acqua ad uso idroelettrico per produrre, sul salto di 5,94 m, la potenza nominale media di 815,80 kw.

La giunta dell’Unione, pur premettendo che «l’interesse delle amministrazioni ricorrenti era ed è tuttora legato alla tutela dell’interesse pubblico generale, nello specifico sulla base delle motivazioni di diritto ambientale», ha deciso «valutati i costi, i prevedibili tempi della decisione e il rischio di soccombere in un eventuale appello», di rinunciare all’appello in Cassazione, riservandosi la possibilità di instaurare un nuovo giudizio al momento del rilascio dell’autorizzazione unica, con successiva contestazione ex novo della stessa, considerato che anche «la sentenza prospetta la procedibilità solo in sede di impugnazione dell’eventuale autorizzazione finale di parte delle doglianze fatte valere» dai ricorrenti.

La rinuncia di Palazzo Guarnieri, ultimo atto di una vicenda legata ad una possibile nuova derivazione d’acqua dal fiume Brenta, che si trascina da oltre 20 anni, tra manifestazioni, dibattiti, prese di posizione da parte di associazioni sportive e pescatori, raccolte di firme, sentenze, ricorsi e nuove sentenze, arriva paradossalmente in un periodo nel quale il fiume Brenta presenta una scarsità d’acqua senza precedenti, una situazione che sta destando motivate preoccupazioni sia per gli aspetti ambientali, che per la salvaguardia della flora e della fauna fluviale.
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