VICENZA - Una bambola piena di calcinacci, un'aula scolastica semidistrutta, maschere antigas, muri scrostati. E tanta desolazione.
Černobyl', 32 anni dopo. A Vicenza apre i battenti una mostra choc. Una mostra multisensoriale che, all'ex caserma Borghesi di via Borgo Casale, riscostruisce con foto, oggetti di provenienza sovietica, immagini e addirittura odori, la città fantasma di Pryp'jat', che sorge a 3 km da Černobyl', teatro del più grave incidente nucleare della storia.
Documenti di 18 fotografi che risalgono ad appena un anno fa e che ora fanno parte di un'esposizione promossa da Comune e Provincia e curata dall'associazione “I luoghi dell'abbandono”, in prima linea nella rivalutazione dei siti degradati. Dal 17 febbraio al 26 agosto si potrà così approfondire la storia del disastro tra testimonianze e proiezioni video.
Si tratta di un allestimento di 40 stanze che riproduce fedelmente la cosiddetta “zona di alienazione”, istituita per evacuare la popolazione locale e, per quanto possibile, proteggerla dalle radiazioni. Ecco quindi i giochi dei bambini ricoperti di intonaco, la caserma dei pompieri, l'asilo, l'ospedale. C'è anche la sala delle mutilazioni, sconsigliata ai bambini
“Il silenzio assordante di Černobyl'” è un progetto itinerante che ha già fatto tappa a Dueville, Recoaro e Bondeno (Ferrara) ed è atteso a Roma, Firenze e Milano. Ingresso dalle 14 alle 20. Biglietto 8 euro.
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