Unione Montana, scontro sui costi
«Sul comune unico no retromarce»

Giovedì 23 Giugno 2016 di Roberto Lazzarato
Valbrenta. Unione Montana, Ferracin, Ferazzoli

VALBRENTA - Critiche all’Unione Montana dalle minoranze del comune di Solagna in occasione dell’approvazione del bilancio, cui hanno votato contro per «la quasi assenza di opere realizzate - ha spiegato Roberto Ferracin, ex vicesindaco ora sui banchi della minoranza, - la diminuzione dei servizi ai cittadini e il notevole aumento delle spese, soprattutto quelle del personale a seguito dell’entrata in Unione Montana Valbrenta». Ferracin ha snocciolato dati e costi, ma la replica del presidente Luca Ferazzoli, tirato in causa, non si è fatta attendere.

«A seguito della scelta fatta dal Comune di Pove del Grappa di non delegare all’Unione tutte le funzioni, ci siamo ritrovati a dover pagare ben 7 responsabili di Area e almeno altri sei responsabili di Servizi - ha fatto presente Ferracin. - Con l'entrata in Unione la spesa per le indennità dei responsabili di Area e dei Servizi ammonta a circa 130.000 euro, con una quota parte a carico del comune di Solagna di circa 40.000 euro». Spesa ben superiore, a suo dire, di quella precedente e con una disponibilità di personale di gran lunga ridotta presso gli uffici solagnesi.
«Per quanto riguarda l’aumento di costi di personale in capo ai comuni, le minoranze di Solagna hanno scoperto l’acqua calda - replica Ferazzoli. - Tutti i comuni hanno avuto un aumento dei costi di personale poiché si sono fatti carico dei costi di personale della comunità montana, non più interamente pagati dalla Regione Veneto, che ammontano ad oltre 140.000 euro. Qui il problema, però, non è l’aumento dei costi attuale, ma la riduzione in prospettiva e tenendo conto del bacino ottimale, anziché quello del singolo comune. Non si possono, inoltre, fare valutazioni in merito alla singola funzione, perché possono esserci settori in cui si guadagna ed altri in cui si perde».

In merito alle molte lamentele, non solo di Solagna, sulla qualità dei servizi erogati, il presidente ammette che la macchina organizzativa è ancora in rodaggio. «E’ ovvio che se non vi è soddisfazione nei servizi erogati ai cittadini noi siamo disponibili, compatibilmente con il personale a disposizione, a rispondere ad eventuali esigenze. Spiace, invece, che si continui a far creder che l’Unione è contro il comune di Solagna o che ci siano figli e figliocci. Semplicemente perché non è vero. C’è soltanto un ente nuovo che, come tutte le nuove realtà, deve superare alcune difficoltà di avvio, che potranno essere superate solo se tutti remano dalla stessa parte».
Ma la vera questione è quale idea si ha per il futuro del territorio.

«Abbiamo eliminato tre enti (2 Unioni dei comuni e la Comunità montana) - spiega Ferazzoli. - Noi crediamo che l’Unione sia la tappa obbligata di un percorso che porta al comune unico. E’ chiaro ormai a tutti, indipendentemente dall’area politica di riferimento, che indietro non si torna.

L’alternativa è tra l’Unione dei comuni ed il comune unico, non tra Unione e singolo comune. Noi crediamo che vada gettato il cuore oltre l’ostacolo e che sia data la possibilità alla nostra gente di esprimersi liberamente senza alcuna imposizione da parte del Governo centrale, dopo aver compiuto il percorso di unificazione amministrativa. Altri pensano di poter tornare a gestire i piccoli comuni come in passato. Questa è la differenza».

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