C'è più Veneto ai vertici di Confimi
il vicentino Lorenzin vicepresidente

Mercoledì 11 Maggio 2016
C'è più Veneto ai vertici di Confimi il vicentino Lorenzin vicepresidente
BASSANO - La conferma di Paolo Agnelli alla guida nazionale di Confimi Industria per un triennio trova soddisfatta la sede veneta di Confimi, guidata dall'imprenditore bassanese William Beozzo.  L’elezione del bergamasco Agnelli per acclamazione è avvenuta all’assemblea nazionale a Roma alla presenza di circa 400 imprenditori, il ministro Madia e numerose figure istituzionali.

E nella stanza dei bottoni nazionale della giovane associazione dell'industria si rafforza la presenza veneta, grazie alla nomina del vicentino Flavio Lorenzin come tesoriere e vicepresidente con delega alla semplificazione e ai rapporti con il fisco e la Pubblica Amministrazione, e del veronese Arturo Alberti come vicepresidente vicario con delega alle relazioni industriali. Sono poi stati eletti tra i consiglieri altri due imprenditori veronesi, Vincenza Frasca, con delega ai territori, e Domenico Galia con la delega all'innovazione.

William Beozzo è tornato dalla capitale con rinnovato entusiasmo per la riconferma di Agnelli e l'importante rappresentanza veneta tra le cariche nazionali:   «È stata un'assemblea positiva e propositiva, ricca di contenuti e nuove idee per il futuro – ha commentato William Beozzo – ma che ha scelto di ripartire da quanto di buono abbiamo già portato a termine in questi primi anni di Confimi Industria. Al presidente Agnelli le nostre congratulazioni e l'augurio di riuscire a proseguire lungo una strada che ci porti a diventare l'associazione di riferimento per l'intera industria manifatturiera italiana».

Beozzo descrive le sensazioni vissute durante l'assemblea ricordando il terremoto del Friuli: «Quello fu un tragico avvenimento – spiega – ma anche una straordinaria lezione di riscatto e ricostruzione. Con quello stesso spirito, nel mezzo di un terremoto economico, quattro anni fa abbiamo dato vita a Confimi Industria, e più di recente a Confimi Industria Veneto, per ricostruire qualcosa di importante a partire dalle macerie di un sistema che non funziona». 

D'altronde nel Friuli devastato dal terremoto l'allora arcivescovo di Udine, monsignor Battisti, raccomandò di iniziare la ricostruzione dalle fabbriche: «Anche lui aveva capito che bisogna mettere le fabbriche al centro – insiste Beozzo – perché solto da queste può ripartire un'economia. Senza la produzione tutto resta fermo, e per questo faremo il nostro meglio per convincere le istituzioni a dare centralità a chi crea ricchezza e benessere».
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