Due passi nel verde fino a Pereta per ammirare la Torre dell’Orologio

Mercoledì 23 Settembre 2020 di Edward James Cutler
Il borgo di Pereta in Toscana
Una camminata immersa nel verde che conduce in un paio d’ore al centro abitato. Oppure un percorso in bicicletta, lungo circa 8 chilometri, anche questo tra alberi e piante con vista sulle colline maremmane. Sono varie - e suggestive - le “passeggiate” che conducono da Magliano in Toscana a Pereta, frazione del Comune, sulla strada per Scansano. Maestosa e ornata da merli, la Porta di Ponente, di origine tardo medievale, segna l’accesso al centro storico, circondato da una doppia cinta muraria: la parte bassa della frazione presenta mura che con evidenti adattamenti tardo ottocenteschi si distinguono da quelle ellittiche-riconoscibili anche se integrate in abitazioni - che circondano la parte superiore dell’abitato, il suo nucleo più antico, datato intorno al XIII secolo. A dominare l’orizzonte è la quattrocentesca Torre dell’Orologio, alta 29 metri, a sezione quadrata, edificata in arenaria bruna. Alla costruzione sono associate storie e racconti. Tra le protagoniste, Pia de’ Tolomei, celebrata anche da Dante nel V Canto del Purgatorio. Qui sarebbe stata rinchiusa, secondo la tradizione. Prima moglie di Nello dei Pannocchieschi, cavaliere senese, sarebbe stata da lui uccisa per poter sposare Margherita Aldobrandeschi. Le loro vicende si “intrecciano” nellaTorre.

LA CHIESA
Non lontano, si può ammirare la chiesa di San Giovanni Battista, di origine romanica, a navata unica, con altari secenteschi e due dipinti della stessa epoca di scuola senese, come la Madonna col Bambino che porge il Rosario a San Domenico di Astolfo Petrazzi. Da vedere la pieve di Santa Maria Assunta, del XV secolo, con facciata a capanna e un importante rosone. Nelle vie di Pereta cattura l’attenzione pure una dimora storica in stile liberty, con affreschi art déco, la Locanda Sospesa (piazza San Marco1, 3385930589) che tra un mese aprirà le porte come centro culturale, anche con possibilità di alloggio. L’architettura, del 1300, è stata ristrutturata nel 1908. Residenza dei marchesi Giaquili Ferrini, nel 1960 è stata
acquistata dal padre dell’attuale proprietario.«Durante il lockdown - spiega il fotografo Johnny Petrucci, anima della struttura con la moglie Elizabeth - abbiamo deciso di continuare a far vivere la casa, riportandola a com’era quando c’erano i miei genitori. Nel circolo culturale cercheremo di fare incontri con artisti, scrittori, musicisti». Un modo per vivere Pereta,tra arti e bellezza.
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