Città del Vaticano - Ci saranno tre giorni di interrogatorio dedicati a monsignor Alberto Perlasca, considerato il teste chiave nel processo davanti al Tribunale Vaticano per lo scandalo finanziario legato alla compravendita del Palazzo londinese di Sloane Avenue.
Cardinale Becciu: «Mai un centesimo è andato in tasca a mio fratello»
Gli aspetti da chiarire
Nell'udienza, su aspetti tecnici delle indagini sono stati sentiti anche l'ausiliare di Polizia giudiziaria Luigi Cosi e il gendarme Gianluigi Antonucci. Molto singolare l'esame all'attuale arcivescovo di Fermo, monsignor Rocco Pennacchio, ex economo generale della Conferenza episcopale italiana, venuto appositamente dalle Marche per rispondere del «caldeggiamento» di Becciu - peraltro ampiamente ammesso dal cardinale - dei contributi Cei per 600 mila euro alla cooperativa Spes di Ozieri, guidata dal fratello Antonino. «Conferma quanto detto nella deposizione del 27 settembre 2021?», gli ha chiesto il promotore di giustizia Alessandro Diddi. «Sì», ha risposto l'arcivescovo. E l'interrogatorio è finito lì.
L'udienza odierna durata oltre 7 ore si è contentrata soprattutto sulle procedure utilizzate dalla Gendarmeria vaticana per portare avanti le indagini: accertamenti bancari, dati analizzati su dispositivi sequestrati (cellulari, iPad, computer), App per la messaggistica criptata, immagini catturate dalle telecamere di sicurezza. Tra cui le foto della manager Cecilia Marogna (imputata al processo) che effettuava su conti correnti personali il versamento del denaro erogato dalla Segreteria di Stato per una “operazione umanitaria”. Soldi impiegati invece per l’acquisto di beni di lusso personali per oltre 400 mila euro.