Vaticano, alla vigilia del Sinodo le donne conservatrici lanciano una petizione per dire no al sacerdozio femminile «Spetta agli uomini»

Domenica 1 Ottobre 2023 di Franca Giansoldati
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Sembra la tempesta perfetta. Alla vigilia del super Sinodo ora spuntano anche le donne cattoliche americane di orientamento tradizionalista ad opporsi fermamente ad ogni tipo di possibile apertura al sacerdozio femminile, come invece vorrebbe la Chiesa di base tedesca (ma non solo) che spera almeno di strappare dall'assemblea sinodale uno spiraglio per il diaconato femminile. Questioni di vedute. Alla vigilia dell'Assemblea che inizierà in Vaticano il 4 ottobre l'ala conservatrice si sta dando da fare con petizioni global e un sito dedicato www.restoretradition.com. Per avere una idea della caotica situazione che sta anticipando i lavori dell'assemblea sinodale vaticana in cui  si confronteranno 365 membri di cui 54 donne votanti, basta leggere quello che scrivono e firmano le esponenti femminili di questa corrente ultrà, tra cui una teologa in pensione americana Janeth Smith (che però non fa parte del Sinodo).

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«Con il Concilio di Nicea tutta la tradizione della Chiesa per legge divina dispone che solo gli uomini battezzati possano ricevere l'imposizione delle mani necessaria per l'ordinazione sacra» si legge.

E ancora. «Sosteniamo l'insegnamento ininterrotto della Sacra Scrittura e della Sacra Tradizione secondo cui gli atti omosessuali sono atti di grave depravazione, oggettivamente disordinati e contrari alla legge naturale che in nessun caso possono essere approvati».

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E' chiaro che la polarizzazione tra l'ala liberal e l'ala riformatrice ormai affiora in ogni passaggio preliminare della importante riunione, a cominciare dalle aspettative che gli episcopati del nord Europa ripongono in questo momento. I 365 membri dell'assemblea per circa un mese discuteranno in Vaticano non solo del tema della sinodalità ma anche di temi considerati tabù come il sacerdozio femminile, il celibato, le benedizioni alle coppie gay, la morale sessuale e la democratizzazione nella Chiesa nonostante non figurino all'ordine del giorno. 

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Papa Francesco naturalmente è piuttosto allarmato per le spaccature che già si evidenziano alla vigilia del Sinodo tanto che ieri, davanti ai nuovi cardinali, in piazza San Pietro, ha invitato tutti all'unità, ad ascoltarsi, a collaborare prendendo come esempio l'orchestra sinfonica. Mentre il nuovo prefetto della Congregazione della Fede, Victor Manuel Fernandez che nei giorni scorsi su Facebook aveva fatto capire che il Sinodo non farà grandi aperture perchè non è il momento, ha spiegato: «Per alcuni argomenti servono anni di consultazioni e commissioni, teologiche. Ci vorrà tempo». Quindi la Chiesa non ha chiuso la porta? «Non c'è la porta chiusa».

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