Il cardinale Becciu ha solo 3 giorni di tempo per l'appello, domani scade il termine: come funziona la Corte d'Appello

Per lui la condanna inflitta è stata di cinque anni e sei mesi di reclusione, euro ottomila di multa con interdizione perpetua dai pubblici uffici

Lunedì 18 Dicembre 2023 di Franca Giansoldati
Il cardinale Becciu ha solo 3 giorni di tempo per l'appello, domani scade il termine: come funziona la Corte d'Appello

Il tempo stringe. I legali dei nove imputati condannati sabato pomeriggio con pene durissime dal Tribunale d'Oltretevere presieduto dal Giuseppe Pignatone, già Procuratore capo di Roma, hanno tre giorni di tempo per fare appello dalla lettura del dispositivo. Il termine scade domani. Chi ha subito annunciato di voler ricorrere ad un grado superiore, la Corte d'appello dello Stato della Città del Vaticano -  è stato il cardinale Angelo Becciu.

Per lui la condanna inflitta è stata di cinque anni e sei mesi di reclusione, euro ottomila di multa con interdizione perpetua dai pubblici uffici. Secondo i legali – Marzo e Viglione - dopo 86 udienze, l'unica via è solo quella di impugnare la sentenza andare al secondo grado di giudizio: «Nonostante tutte le accuse si siano rivelate completamente infondate, e le prove emerse nel processo, con la genesi delle accuse al cardinale, frutto di una dimostrata macchinazione ai suoi danni è evidente la sua innocenza, e questo ci consente di guardare all’appello con immutata fiducia».

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ANOMALIA

Tecnicamente il passaggio funziona grosso modo come negli gli Stati democratici, anche se in Vaticano permane ovviamente l'anomalia del Papa che resta legislatore e giudice supremo e che, dunque, può disporre della magistratura a suo piacimento e in qualunque momento. Il Papa, tuttavia, ha rinnovato la cornice giuridica della Corte d'Appello con una legge promulgata nel 2020. La Corte ora è costituita da un presidente e almeno tre giudici ordinari (nominati dal Papa) per 5 anni. L'organo giudicante di secondo grado lavora attraverso un collegio di tre magistrati, designati dal presidente della Corte tenendo conto delle loro competenze professionali e della natura del procedimento. Nei giudizi di appello le funzioni di pubblico ministero sono esercitate da un magistrato dell’ufficio del Promotore di giustizia. Nelle nuove regole i magistrati ordinari quando compiono il settantacinquesimo anno di età sono tenuti a rassegnare le dimissioni, che hanno efficacia con l’accettazione da parte del Sommo Pontefice ma, ancora una volta, il Papa può disporre di farli rimanere oltre il limite. Infine il Papa può dispensare in qualunque momento dal servizio, anche temporaneamente, i magistrati che, per constatata inabilità, non siano in grado di adempierlo.

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APPELLO

Le novità introdotte nel 2020 per la Corte d’Appello riguardano  soprattutto un punto in particolare: in pratica non è più come in passato che presidente della Corte sia anche il Decano della Rota ed i giudici siano uditori come era stabilito dall’ordinamento del 1946. Una novità che ha voluto differenziare la giustizia vaticana dai Tribunali della Sede Apostolica, cercando di allontanarla dal modello proprio dello Stato pontificio, anche se il “cordone ombelicale”, come ha annotato il giurista Nicola Picardi, permane sempre per la Corte di Cassazione: il Presidente della Corte è il Prefetto del Tribunale della Segnatura. La Corte di Cassazione, infatti, è costituita da tre cardinali, tra cui il Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura. Tuttavia se i processi sono assai complessi il presidente della Cassazione può stabilire che il procedimento venga trattato e deciso in un collegio integrato da due giudici applicati. Anche in questo caso però il Sommo Pontefice può dispensare in qualunque momento dal servizio, anche temporaneamente, i magistrati che, per constatata inabilità, o perchè non sono in grado di adempierlo.

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REAZIONI

Il fratello del cardinale Becciu, Mario, in una intervista al Tg1, ha espresso dubbi: «Ci stupisce che proprio prima di Natale sia stata organizzata una sentenza così dura. È un bel regalo di Natale. Mio fratello è sconvolto. Non si aspettava una sentenza così dura. È rimasto attonito, incredulo. Io credo ancora nell'onestà dei giudici. Abbiamo un secondo grado di giudizio: speriamo lì che l'innocenza venga finalmente proclamata». Suo fratello è stato accusato di aver fatto entrare i mercanti nel tempio… «È una grande stupidaggine. Una frase che fa effetto mediaticamente - risponde -. Lui ha solo continuato la prassi che vigeva da decenni dentro la Segreteria di Stato. Lui ha seguito le indicazioni che dava il segretario di Stato, che all'epoca era il cardinale Bertone, e gli esperti amministrativi». Alla domanda sul fatto che il cardinale è stato accusato di aver favorito la sua famiglia, Mario Becciu risponde che «anche l'accusa alla fine ha dovuto dire che nessun euro è circolato tra i fratelli. Siamo diventati un bersaglio solo perché dietro di noi c'era un simbolo. Un cardinale». 

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SARDEGNA

Senza fiato anche la comunità di Pattada, piccolo comune della provincia di Sassari che ha dato i natali al cardinale Angelo Becciu. Il parroco di Pattada don Gianfranco Pala si dice fiducioso. “In appello la situazione si ribalterà. Il cardinale Becciu è innocente senza alcun dubbio e possibile malinteso. Faremo ricorso in appello». 

Ultimo aggiornamento: 13:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA