Nel 2009 era gi finito al centro delle cronache per avere rimosso il crocifisso dall'aula durante le sue lezioni, ora il docente ternano Franco Coppoli torna alla ribalta per avere impedito alla polizia di entrare in classe durante un controllo antidroga che aveva riguardato vari istituti della città. Nei confronti del professore, che insegna all'istituto per geometri, è stato aperto un procedimento disciplinare da parte del dirigente scolastico pro tempore. In base a quanto comunicato dalla scuola a Coppoli, gli atti sono stati trasmessi all'Ufficio scolastico regionale dell'Umbria. L'episodio si è verificato nel corso dell'operazione svolta dalla Questura, anche con un'unità cinofila, all'interno di quattro scuole superiori cittadine, tra cui lo stesso istituto Sangallo: il docente dopo avere saputo che la polizia era stata autorizzata dal dirigente scolastico ad entrare e perquisire i locali, si è opposto all'interruzione dell'attività didattica nella propria classe, riuscendo ad ottenerne l'allontanamento degli agenti dall'aula. «L'educazione e la didattica - spiega Coppoli - non si devono appiattire per colpa di un evento repressivo che non ha logica. La mia battaglia di oggi, che va distinta da quella del crocifisso, è per gli spazi liberi e l'educazione. Attendo di conoscere le contestazioni che mi vengono rivolte e poi risponderò». A fianco di Coppoli si schierano i Cobas che dicono «no alla polizia a scuola», in quanto «le scuole non sono caserme».
Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 09:18
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