Le Mma su Tik Tok, Federico Rotoni "campione" perugino dei social: «Vi racconto il mio sogno»

Reduce dalla sua seconda vittoria, Federico sogna di diventare professionista

Martedì 5 Marzo 2024 di Marco Pasqua
Le Mma su Tik Tok, Federico Rotoni "campione" dei social di Perugia

Se il (grande) pubblico non si muove, ancora, in massa per seguire gli eventi delle Mma, ovvero delle arti marziali miste, c'è chi ha deciso di superare questa barriera culturale tutta italiana aggirando l'ostacolo. E' il caso di Federico Rotoni, 21 anni, di Perugia, che ha iniziato a condividere con il suo numeroso pubblico di Tik Tok (90mila follower), l'amore per le Mma, ma anche per gli altri sport che pratica, ovvero il Brazilian ju jitzu e il grappling. Dopo il social preferito dagli under 21, ovvero TikTok, è arrivato Instagram (qui vanta 60mila seguaci) e poi Youtube (4mila).

Dai video in cui spiega alcuni aspetti di questo sport a quelli in cui cerca di sfatare alcuni luoghi comuni. «Non conoscevo questo sport racconta è stata colpa di un mio amico, che lo praticava. Sei anni fa ho iniziato a combattere, ero reduce dal calcio, nulla di più». In quegli anni, Federico era un ragazzo chiuso, timido. «Frequentavo il secondo superiore, al liceo linguistico, e avevo i problemi che hanno molti ragazzi della mia età ricorda Praticare questo sport mi ha aiutato moltissimo, a livello caratteriale». Un percorso che ricorda, in qualche modo, quello di Simone Casotti, fighter di Piacenza, "ex timido" anche lui, allenato, fino a pochi mesi fa, a Roma da Lorenzo Borgomeo (di Aurora Mma): anche lui oggi cura un programma su Twitch, "Main Event", in cui riesce a coinvolgere i nomi più grossi del settore.

Qualche giorno fa, Federico, che oggi è semi-professionista, ha portato a casa la sua seconda vittoria, combattendo a Imola, al "Blaze fight event ", contro un atleta di Ravenna: una vittoria per sottomissione al primo round. A Perugia si allena nel quartiere Madonna Alta, nella Palestra Kennedy (il suo maestro è Luigi Zanini), con lo Scorpion team. «I miei genitori erano preoccupati all'inizio rivela soprattutto perché un giorno mi videro tornare a casa con il naso rotto. Ma dopo quel giorno, capirono che lo sport mi rendeva felice e per loro la mia felicità è al primo posto». Un percorso in salita, per Federico, che ora studia scienze motorie. In salita perché molti considerano ancora i fighter persone violente, a prescindere. «Certo, non ci diamo carezze ride ma sicuramente non andiamo in giro a picchiare la gente. Non siamo noi ad essere violenti, è uno sport basato sul contatto: ma è un contatto di tipo sportivo». Attraverso i social vuole contribuire a farlo comprendere e a spiegare ai giovani che non c'è niente di male a praticare Mma. «A maggio combatterò di grappling, a Budapest», anticipa Federico, le cui giornate sono sature di allenamenti e studio. «Faccio molti sacrifici ammette ma questo fa parte della vita che ho scelto. Voglio diventare un professionista. Anche le ferite che ho sul volto e sul mio corpo, mi ricordano tutti i sacrifici fatti in questi anni».

Ultimo aggiornamento: 15:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA