I Labia di Fratta commercio e nobiltà

Venerdì 10 Ottobre 2014
In occasione del 365. anniversario della nomina a conti di Fratta Polesine, Massimo Labia ha scritto il libro "I Labia tra Venezia e Fratta, storia di un'illustre famiglia". Domenica inoltre mostra speciale all'oratorio San Liberato di villa Labia (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18). «La mia famiglia venne insignita del titolo di conte dopo avere acquistato circa 800 ettari del feudo della Frattesina (campagna 1 fino a campagna 15 di Villamarzana). Il terreno venne acquistato per 180mila ducati - racconta Massimo Labia - Sono uno degli ultimi discendenti del ramo veneziano di una delle più importanti famiglie della Repubblica Serenissima».
Labia, da sempre residente a Fratta con la sua famiglia, racconta del collegamento esistente tra Venezia e Fratta nel corso degli ultimi secoli. «La famiglia Labia è originaria di Gerona (Spagna). Le prime tracce si hanno attorno al 1400, con il capostipite Niccolò dei Labia, il quale nel 1450 si traferisce ad Avignone (Francia) commerciando in tessuti d'oro e in damaschi, accumulando una certa ricchezza».
Il primo Labia ad arrivare in Italia è Pietro II, che si accasa a Firenze, il quale aiuta la Repubblica di Venezia nelle guerre contro i toscani. Per questo motivo nel 1528 a lui e al figlio Battista viene conferita la cittadinanza onoraria di Venezia. Il più grande mercante dei Labia, fu Paolo Antonio il quale compera a Venezia una casa e otto piccole dimore giusto vicini all'attuale palazzo Labia. Il patrimonio dei Labia è tra i più ragguardevoli a livello europeo, tant'è che in eredità Paolo Antonio lascia 500mila ducati (somma oggi pari a 200-250 milioni di euro). «L'apice della mia famiglia è raggiunto nel 1600, avendo fondato compagnie di commercio pure in Olanda. Grazie a Gianfrancesco i Labia nel 1648 entrano nell'albo d'oro dei patrizi veneti e nel 1649 con la somma di 180mila ducati, vengono acquistate 15 campagne della Frattesina, con la Repubblica di Venezia che assegna ai Labia anche il titolo di conti di Fratta Polesine. È sempre con Gianfrancesco che nel 1720 viene iniziata la costruzione della facciata sul canal grande di palazzo Labia». Vi fu pure un vescovo di Adria-Rovigo: Carlo Labia dal 1677 al 1701 il quale tra le varie cose contribuì alla costruzione del duomo di Rovigo e di parte del Vescovado. A Fratta, Leonardo Labia fu sindaco per tre mandati, consigliere comunale e consigliere provinciale dal 1876 al 1896. I Labia rimasti a Fratta sono due: Giancarlo con i figli Omar e Veronica, Massimo con le figlie Olivia Maria, Alessandra Maria e Leonarda. «Ricordo ancora quando nel 1964 venni invitato all'inaugurazione della sede Rai di Venezia. Allora c'era il primo direttore Lando Ambrosini».
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