Ilary Blasi fa il bis: dopo aver messo un piedino a Netflix con Unica, il documentario sulla sua separazione da Totti, tornerà a Mediaset dalla porta principale: «Siamo soddisfatti della sua conduzione a L’Isola dei famosi e non c’è motivo per non andare avanti insieme.
I CONTI
Conti chiusi con un piccolo segno positivo nonostante una situazione generale definita «tostissima». L’indicazione più positiva è sul piano degli ascolti, dove Mediaset registra uno share del 38,3% e supera Rai (35,6%). Resta il fatto che «l’Italia è il Paese con il più basso investimento pro capite nell’audiovisivo: il momento è critico, ma questo settore crea indotto ed è fondamentale per far vivere l’identità nazionale», è il messaggio che lancia l’ad. Passando ai contenuti, Berlusconi è soddisfatto. Del calcio, innanzitutto: «Siamo felici di aver confermato la Coppa Italia fino al 2027. L’abbiamo pagata 51 milioni di euro, tre più della volta scorsa: il calcio in tv paga, ma i costi sono squilibrati». Bene anche il nuovo Grande fratello, che affianca persone “normali” a vip e che sarebbe stato apprezzato anche dai produttori internazionali. In più, «ho detto agli autori di non scegliere il cast solo sulla base dei litigi: volevo storie positive, e questo ha dato freschezza». Vola Italia 1, che da sola supera 8 e Nove sommati, e soprattutto Cartabianca, che «mi è sempre piaciuto e per il quale ho corteggiato a lungo Bianca Berlinguer». Più problematica la conduzione di Myrta Merlino, arrivata a Pomeriggio Cinque da La7 è alle prese con «una rivoluzione a 360° gradi». Ma più che lei, dice Berlusconi, il problema è che «io non sono un grandissimo fan di quei contenitori, c’è troppa cronaca nera e servizi di costume leggeri».
I TRADIMENTI
Qui ci si avvicina alla questione tradimenti. Quelli che l’ad non amava vedere nel Grande fratello, ma anche quello di Ilary e Totti: «Non ho visto Unica e non intendo proprio vederlo. Un documentario su divorzio e corna? Vi prego. Povera Ilary. Ognuno vive come crede le proprie questioni personali, soprattutto quel tipo di vicende, sempre pesanti e difficilissime. Non giudico le persone». In arrivo in primavera i nuovi titoli della fiction con Garko e Raoul Bova e la serie di Vanina Guarrasi: «Peccato solo che la concorrenza abbia spostato sempre più in là la prima serata, mia madre a quell’ora si addormenta». Per la Rai ci sono però anche parole di comprensione, «non è facile per loro coprire i buchi che si sono creati: la tv è abitudine, abitudine, abitudine». E ben venga che ci sia Fiorello, «mio grande amico». In ogni caso, il competitor «dovrebbe tornare a fare servizio pubblico, le sue grandi fiction tengono in piedi il mercato, la sua informazione è importantissima e io credo nel pluralismo».
LA PREMIER
Pluralismo significa anche Antonio Ricci, con i famigerati fuori onda sul compagno della premier. Berlusconi ribadisce di aver «espresso a Giorgia il mio dispiacere per ciò che è uscito, ma Striscia quello fa da sempre e continua a fare. Anche quando mio padre (questo l’unico rferimento a Silvio, ndr) si ruppe due dita e un alluce, non si fermarono». Assolto Ricci, come la mettiamo invece con Giambruno? Per una volta l’ad dribbla: «Andiamo a mangiare, dai».