Micro o nano, ecco i sensori per sicurezza, salute e lavoro

A Lecce Eurosensors 2023, le novità per i più piccoli dispositivi tecnologici

Mercoledì 20 Settembre 2023 di Pierpaolo Spada
Micro o nano, ecco i sensori per sicurezza, salute e lavoro

La tecnologia svela il linguaggio delle cose, perché tutto parla, anche l’aria e ciò che in essa rilasciano gli organismi viventi.

Sta, poi, a noi saper “sentire” e coglierne il significato. Basta dotarsi di sensori: quei piccoli dispositivi elettronici che hanno già cambiato il mondo. I più recenti e innovativi sistemi sono stati appena illustrati a Lecce per Eurosensors 2023, la Conferenza internazionale su sensori, attuatori, microsistemi e nanosistemi, presenti 600 scienziati provenienti da 37 Paesi, organizzata dall’Istituto per la Microelettronica e i Microsistemi del Cnr del capoluogo salentino.

Salute, sicurezza, lavoro. Al centro la sperimentazione di sensori per migliorare la vita di persone e animali. Come gli “organ on chip”, tessuti e organi miniaturizzati coltivati in vitro che consentono di modellizzare fisiologia e malattie del corpo umano. Loes Segerink (Università di Twente, Olanda) ne ha rivelato l’importanza per la riduzione dei test farmacologici sugli animali. «Noi ci stiamo lavorando da 5 anni per sviluppare dei modelli preclinici di come un epitelio di un particolare organo, per esempio l’intestino, si comporta nei confronti di alcune sollecitazioni esterne, quale la somministrazione di farmaci oppure eventi infiammatori», spiega Luca Francioso (Imm-Cnr Lecce).

Nell’ambito del progetto Eclipse, Sabrina Conoci (Università di Messina e Bologna) sta concorrendo, invece, «alla messa a punto di una nuova biotecnologia per effettuare l’analisi di molecole (Dna) in maniera rapida e portatile rispetto a quanto oggi non si faccia in laboratorio anche per la diagnosi del Covid». Si ampliano pure le applicazioni del “naso elettronico”. Il suo inventore Krishna C Persaud (Università di Manchester) ha dimostrato a Lecce come sia possibile realizzare sistemi olfattivi per rilevare diverse sostanze chimiche (esplosivi o farmaci), applicazioni di sicurezza, prodotti volatili di decomposizione per biocompostaggio e rilevamento di feromoni per applicazioni agricole. Un sistema che Simonetta Capone (Imm-Cnr Lecce) sta sperimentando a fini biomedicali, per la diagnostica precoce: «Vi è, infatti, già evidenza che anche la parte volatile di bio-campioni umani (sangue, urina, salive ed espirato) riveli l’alterazione che si ha in presenza di una patologia. Grazie ai nasi elettronici possiamo classificare e differenziare gli stati patologici. Ed è questo biomonitoraggio a consentire l’analisi dei fattori di rischio dello sviluppo di una malattia anche in persone ancora sane che vivono in aree inquinate». E poi ancora: nuovi sistemi per la diagnosi della tubercolosi, per la conversione dell’energia meccanica in potenza elettrica (harvester) e per il monitoraggio della salute di persone fragili (ne ha parlato Andrea Caroppo dell’Imm Cnr), come per esempio la soletta sensoristica per il monitoraggio del piede diabetico, sviluppata dallo stesso istituto di Lecce. Per l’industria? La “Smart solution for predictive maintenance” presentata da Stmicroelectronics per il rilevamento “intelligente” di anomalie nel funzionamento di un macchinario. «Se la politica vuole in tempi brevi raggiungere determinati risultati, soprattutto quelli che dimostrano applicazioni reali sulla vita quotidiana dei cittadini, deve investire in ricerca. E farlo rapidamente», il messaggio alle istituzioni del presidente della conferenza, il dirigente di ricerca dell’Imm Cnr di Lecce, Pietro Siciliano. 

Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 10:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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