Non ha ancora esordito con la Lazio, ma Nicolò Rovella non nasconde le emozioni per il suo trasferimento in biancoceleste: «Essere qui è un sogno, quando ho saputo della possibilità di venire qui a giocare per la Lazio, ho spinto e voluto fortemente il trasferimento, sia per il mister che mi ha voluto, sia per tutto il resto, il contorto, la città» sono state le sue prime parole ai canali ufficiali del club.
«Conoscevo Luca (Pellegrini, ndr), che mi ha parlato non bene ma di più di questa piazza, non vedo l'ora.
Rovella ha parlato anche del derby: «Quello della Capitale è il più bello d'Italia, non vedo l'ora di giocarlo, le emozioni che proverò saranno indescrivibili. Io ho giocato un derby simile, che è quello tra Genoa e Sampdoria, anche se qui la città è più grande, le squadre sono ancora più forti. Sarà una grande emozione. Real Madrid al sorteggio Champions? Speriamo, è vero che sono fortissimi ma spero di giocarci contro, sì».
🎼 𝑳𝒂 𝑳𝒂𝒛𝒊𝒐 𝒆̀ 𝒖𝒏 𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐, 𝑺𝒂𝒓𝒓𝒊 𝒖𝒏 𝒎𝒂𝒆𝒔𝒕𝒓𝒐
L’intervista integrale a Nicolò Rovella
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Poi Rovella ha spiegato la sua chiave di violino tatuata sul petto: «Ce l'ho per mio papà. Da quando sono piccolo, lui giocava nel mio stesso ruolo e mi diceva che quando era in campo gli sembrava di suonare. Ce la siamo sempre detta nel tempo, è rimasta. Un tatuaggio per ogni trofeo con la Lazio? Spero di poterne fare più possibili, ti dico la verità. Vorrei riempirmi tutto per scudetti o chissà che altri trofei".