«Quando stavo a Fuerte Apache droga e omicidi facevano parte della vita quotidiana: ma per fortuna io ho potuto scegliere. Ognuno ha il proprio destino nelle mani». È un Carlitos Tevez inedito quello che si racconta al magazine The Fifa Weekly. «Non so se essere cresciuto in quell'ambiente ha fatto di me un calciatore più battagliero, ho sempre giocato a modo mio ma è possibile», aggiunge l'attaccante della Juventus, noto per la sua grinta. «Dopo otto anni a Manchester ho ricevuto un caldo benvenuto a Torino, la gente è molto alla mano, anche se meno passionale rispetto a posti come Roma o Napoli - continua l'Apache -. Si vive bene qui ed è il posto dove è stato più facile per me ambientarmi, anche per la lingua, che capisco un po' meglio, mentre in Inghilterra è stata più dura. Ma l'Argentina mi manca - ammette - mi sono sempre mancati amici e famiglia, sin dall'inizio. Per fortuna ricevo tante visite per cui non sono sempre solo».
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