Spalletti, la clausola col Napoli che frena l'arrivo del tecnico alla Nazionale: ecco cosa prevede

Proseguono i contatti tra la Figc e Spalletti. Non ci sarà un incontro in Versilia, ma la trattativa appunto prosegue

Lunedì 14 Agosto 2023 di Salvatore Riggio
Spalletti, la clausola col Napoli che frena l'arrivo del tecnico sulla panchina della Nazionale: ecco cosa prevede

È Luciano Spalletti il prescelto per sostituire Roberto Mancini sulla panchina dell’Italia, dopo le dimissioni improvvise di Roberto Mancini, consegnate attraverso una pec ieri, domenica 13 agosto.

La Figc ha scelto il tecnico di Certaldo per dare la caccia alle qualificazioni a Euro 2024, con debutto il 9 settembre in casa della Macedonia del Nord e il 12 settembre a San Siro contro l’Ucraina.

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La clausola Napoli

Proseguono i contatti tra la Figc e Spalletti. Non ci sarà un incontro in Versilia, ma la trattativa appunto prosegue. Resta il problema della clausola da pagare al Napoli. Sono 3,5 milioni di euro - e al momento De Laurentiis non sembra intenzionato a fare un passo indietro, cosa che potrebbe accadere nelle prossime ore - in caso di accordo con in un altro club entro un anno. Più defilato Antonio Conte. Ha già allenato l’Italia nel biennio 2014-2016, diventando ct all’indomani della clamorosa eliminazione a Brasile 2014.

«La clausola impegna il Napoli e Spalletti»

«La clausola impegna il Napoli e Spalletti, nessun altro. Poi non è vietato che un club o una federazione, interessati a ingaggiare l'allenatore, possano surrogarsi al tecnico, versando l'importo». Così l'avvocato ed esperto di diritto sportivo, Mattia Grassani, commenta all'ANSA, i contorni della clausola di non concorrenza tra Spalletti e De Laurentiis. «Spalletti è padrone del suo destino - aggiunge - Se si colloca in un club piuttosto che in una federazione, quella somma è dovuta. Oppure resta fermo».  Secondo Grassani, «la clausola aveva lo scopo di ristorare il Napoli qualora Spalletti non avesse mantenuto la promessa di fermarsi per un anno, nella prospettiva che ci fosse una società concorrente. Nessuno - conclude - pensava a una federazione. E la Figc mai ha pagato un club per un allenatore. Questo è lo scoglio politico da superare».

Il terremoto

Un terremoto che aveva causato le dimissioni di Giancarlo Abete, all’epoca presidente della Figc (il suo posto fu preso da Carlo Tavecchio), e di Cesare Prandelli. Da qui la nomina di Conte, che scontrandosi con presidenti e allenatori dei club riuscì a guidare la Nazionale fino ai quarti di Euro 2016, arrendendosi soltanto ai rigori alla Germania. La Figc ha fretta di chiudere. In vista delle due gare di qualificazione agli Europei di inizio settembre (il 9 in Macedonia e il 12 a San Siro contro l’Ucraina) c'è la necessità di fare entro i prossimi tre giorni le pre convocazioni dei calciatori che giocano all’estero. 

Ultimo aggiornamento: 14:25
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