Alla Germania manca un punto, l'Italia rischia Dzeko o Hamsik

Giovedì 5 Ottobre 2017 di Benedetto Saccà
Edin Dzeko con la maglia della Bosnia, in azione contro la Grecia

Per quanto sembrino ancora molto vicini nel tempo e nei ricordi i Mondiali del 2014, è forse il caso di rendersi conto che i prossimi cominceranno tra otto mesi appena 252 giorni, a voler essere esatti. Le qualificazioni si concluderanno tra meno di una settimana: insomma, di fatto, sono finite. Così, per l'allegria dei ct, tra un mesetto ai muscoli e alle menti dei giocatori sarà consegnato il gran ballo degli spareggi. Tanto per saperlo e regolarsi con gli impegni, vale la pena di annotare che i playoff europei si giocheranno tra il 9 e il 14 novembre. Lo scenario, però, è ancora piuttosto complesso. Avvolto dalla nebbia dell'incertezza, ha timbrato finora poche sentenze definitive. Ad esempio, la Russia, il Belgio, il Messico, il Brasile, l'Arabia Saudita, la Corea del Sud, il Giappone e l'Iran hanno già collezionato la promozione aritmetica e adesso convivono con l'unica preoccupazione di trovare l'albergo migliore in Russia. Analogamente, a poter ottenere la promozione già nelle prossime ore sono cinque nazionali europee.

LE POSSIBILITÀ
La Germania, campione del mondo, domina il girone C dopo aver collezionato otto vittorie in otto partite. Nell'intera mappa del nostro continente soltanto la Svizzera è stata capace di portare a compimento una magia simile. Comunque i tedeschi oggi scenderanno in campo in Irlanda del Nord e avranno bisogno giusto di un punticino per poter festeggiare l'accredito mondiale. Simile è lo scenario che compone il gruppo D. Comanda la Serbia: e, se domani liquiderà l'Austria a Vienna, riceverà il conforto dell'aritmetica e scioglierà un digiuno mondiale lungo otto anni. Quanto al raggruppamento E, è la Polonia a dominare la classifica: tanto che domani per assicurarsi un posto in Russia le sarà sufficiente piegare la piccola Armenia e...sperare. Bisogna sapere, del resto, che ai polacchi un aiuto lo dovrà offrire la Danimarca. Infatti la missione della Polonia potrà risolversi solo se alla sua vittoria sarà abbinato un pareggio tra le seconde; vale a dire i danesi e il Montenegro. È gemello il panorama in cui è posato il girone G, quello dell'Italia. Perché se domani gli azzurri malauguratamente dovessero pareggiare e in contemporanea la Spagna battesse l'Albania, allora sarebbe addirittura automatica la qualificazione degli spagnoli. Sul versante del gruppo F, c'è da sottolineare che nel camminare delle eliminatorie l'Inghilterra si è dimostrata una squadra solida e mai banale logicamente è prima in classifica. Lo è con merito. E domani, per tradurre la teoria della supremazia nella pratica della promozione, avrà bisogno di superare la Slovenia nel teatro di Wembley.

GLI SPAREGGI
Senza troppo scivolare nell'ottimismo, è naturale immaginare che a novembre l'Italia rotolerà nella strettoia degli spareggi.

Giusto per avere un'idea, al momento le nazionali cui spetterebbe il discutibile privilegio di giocarli sono il Portogallo, l'Irlanda del Nord, l'Islanda, la Slovacchia, la Svezia, il Montenegro e la Bosnia oltre che l'Italia. Ecco, gli azzurri sarebbero inclusi tra le teste di serie: per cui potrebbero pescare la Slovacchia, l'Irlanda del Nord, la Bosnia o il Montenegro. Magra consolazione. Per ora.

Ultimo aggiornamento: 12:51
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