ROMA L'immancabile post sibillino non si è fatto attendere. Tempo di disertare l'incontro annuale con gli arbitri (al suo posto il segretario Lombardo), presenziare ad un evento Adidas del quale è testimonial e prepararsi al ritorno a Trigoria: «È ora di tornare a Roma e lavorare con... 7 giocatori!». L'ennesima frecciata di Mourinho (con riferimento ai 9 nazionali partiti e agli infortunati ai box) stavolta non ha fatto centro. Molti tifosi non hanno gradito, rimarcandoil loro disappunto con risposte più o meno educate sotto il post. Oggi, alla ripresa, tra gli assenti ci sarà quindi anche Rui Patricio.
Mourinho, rischio terza (e forse ultima) stagione nella mediocrità: Lukaku è l'uomo della speranza
Ma c'è di più: sui 208 portieri dei 5 maggiori tornei europei, per rendimento, Rui Patricio lo scorso anno è stato il 191°. Errori reiterati che sono proseguiti in questo avvio di torneo con un ein-plein: tre su tre gare. Clamoroso quello di Verona ma non meno decisivi quelli su Candreva e il rigore procurato su Loftus-Cheek venerdì scorso. In estate alla Roma sono stati offerti almeno due portieri: gli svincolati Lloris e Schmeichel (che ieri ha firmato per l'Anderlecht). Sia per la fiducia cieca che Mourinho e il preparatore Nuno Santos ripongono nel connazionale che per i paletti del transfer balance la Roma non ha preso in considerazione nessuna integrazione nel ruolo.
LA RINUNCIA
A proposito dei paletti Uefa: nella lista europea consegnata ieri, il club non ha potuto inserire né Azmoun, né Kristensen. La versione ufficiale parla di una valutazione fatta nel momento dell'acquisizione di Lukaku che ha avuto un impatto importante sui conti. Non si può però non notare che, per il secondo anno consecutivo (lo scorso gennaio capitò a Solbakken), la Roma acquista calciatori che poi però non può inserire e utilizzare in Europa League. Limitando così le rotazioni e gli uomini a disposizione di José.© RIPRODUZIONE RISERVATA