Roma e Lazio, plusvalenze choc: indagati i vertici. Perquisizioni e sequestri nelle sedi dei club

Nel mirino le compravendite dal 2017 al 2021

Mercoledì 5 Aprile 2023
Perquisizioni della Guardia di Finanza nelle sedi di Roma, Lazio e Salernitana

Operazioni sospette, costi dei calciatori gonfiati, irregolarità contabili. La Procura capitolina e quella di Tivoli scendono in campo con indagini su presunte irregolarità nella compravendita dei giocatori di Roma, Lazio e Salernitana.

Verifiche che riguardano ben quattro stagioni calcistiche, dal 2017 a quella conclusasi nell’estate del 2021, e che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei vertici delle società: dal presidente della Lazio, Claudio Lotito, al presidente e vicepresidente della Roma Dan e Ryan Friedkin e l’ex patron della società James Pallotta. Con loro anche una decina di dirigenti. L’accelerazione all’attività istruttoria si è avuta ieri pomeriggio con una serie di perquisizioni e di acquisizioni documentali effettuate nelle sedi dei tre club da parte dei militari del Nucleo di polizia economica-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma. Per quanto riguarda la società giallorossa sono complessivamente 11 le operazione finite all’attenzione degli inquirenti, 7 quelle che riguardano il club biancoceleste e la Salernitana. 

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INDAGINE SULL’AS ROMA

Nelle settimane scorse alla Procura di Roma sono arrivati, per competenza territoriale, gli atti della maxi-indagine di Torino su una serie di operazioni di mercato che la Juve ha avuto con altre squadre. In particolare, all’attenzione dei pm capitolini Maria Sabina Calabretta e Rita Ceraso è stato trasmesso il segmento del procedimento “Prisma” che riguarda le cessioni dei calciatori Luca Pellegrini e Leonardo Spinazzola, avvenute a ridosso del 30 giugno del 2019, ossia prima della chiusura dei bilanci, per gonfiarli con «valori non corrispondenti a quelli effettivi». Questo sarebbe accaduto «soprattutto nelle operazioni cosiddette a “specchio” - si legge nel decreto di perquisizione - ovvero compravendite in cui due società sportive si accordano per uno scambio di due o più calciatori sovrastimandone il valore di mercato»; il tutto allo scopo di «coprire perdite di esercizio». Ma l’indagine sul club giallorosso, che vede indagate nove persone più la società, riguarda anche le cessioni di Marchizza e Frattesi al Sassuolo, di Tumminello all’Atalanta, di Luca Pellegrini alla Juve, di Cetin, Cancellieri e Diaby al Verona. Quanto agli acquisti, oltre Spinazzola, i nomi sono quelli di Defrel dal Sassuolo, di Cristante dall’Atalanta e di Kumbulla dal Verona. I reati ipotizzati, a vario titolo, vanno da false comunicazioni sociali a dichiarazione fraudolenta mediante falsa fatturazione. Lo stralcio di indagine arrivato dai pm torinesi a quelli romani contiene una serie di intercettazioni, che dimostrerebbero il dolo dei prezzi gonfiati delle operazioni.

 

L’INCHIESTA SULLA LAZIO

L’inchiesta su Lazio e Salernitana - come specifica il procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto - non è collegata «con altre svolte da altre Procure della Repubblica», ma punta il dito su operazioni sospette dello stesso proprietario dei due club dal 2012 al 2021. I reati per i quali si procede sono «emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti», nonché per «false comunicazioni sociali nei confronti di alcune persone che, come ricordato, devono ritenersi innocenti fino a una condanna definitiva». Le operazioni sospette sono quelle legate ai calciatori Sprocati, Casasola, Marino, Cicerelli, Novella, Morrone, Akpa Akpro. Quest’ultimo aveva garantito al club campano una plusvalenza di 11,9 milioni di euro e Lotito aveva già risposto: «Non esistono plusvalenze false». Il presidente ieri ha passato tutta la giornata al Senato e, proprio per l’immunità parlamentare di cui gode, non è stato perquisito.

Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 12:31
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