Corsa, aggressività, determinazione e percentuale d’errore pari a zero.
AGGRESSIVITÀ
L’impostazione dell’azione avviene dal basso. Non è un caso che Inzaghi preferisca in porta uno come Reina bravo a giocare con i piedi. Davanti a lui c’è Acerbi, regista arretrato. E poi Leiva volante laziale spesso schiacciato sulla linea di difesa. Tanti passaggi fatti: 8516 con una percentuale di realizzazione dell’83%. Il possesso palla è molto basso, appena il 28,4%. E questo perché i biancocelesti sviluppano l’azione con due-tre passaggi. Ribaltamenti rapidi. La palla viene riconquistata sulla trequarti con i contrasti dei suoi interditori. Poi le ripartenze incentrate sulla velocità dei suoi giocatori: Immobile, Lazzari, Correa. Un gioco aggressivo che ha comportato anche tante ammonizioni: 52 gialli e un rosso. E’ una delle squadre più sanzionate a fronte dei 218 falli commessi.
MENO FILTRO
Il punto debole è sicuramente la difesa. Quest’anno ha centrato un record negativo: secondo peggior dato degli ultimi 60 anni. Sono 25 le reti subite, una media di 1,38 a partita. Ha incassato anche tanti tiri: 205. Questo perché funziona meno il filtro davanti alla difesa. Leiva gira meno e con più fatica e questo consente agli avversari di avere un filtro in meno. E poi i difensori hanno commesso molti errori individuali e le 23 reti incassate da dentro l’aerea di rigore ne sono la dimostrazione. Un tasto su cui Inzaghi ha battuto parecchio richiamando tutti alla concentrazione. Il derby di per sé non ne avrebbe bisogno ma come detto la Lazio è convalescente e ha dimostrato molto spesso di avere dei black out fatali. Stasera però non sono ammesse scuse.
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