Roma, da Mancini a Ibanez: la carica degli ex per battere l’Atalanta. Mourinho a caccia dell’impresa

Tra i giallorossi diversi calciatori “scartati” dalla Dea e arrivati con la voglia di riscattarsi

Giovedì 16 Dicembre 2021 di Gianluca Lengua
Roma, la carica degli ex per battere l’Atalanta.: Mourinho a caccia dell’impresa

C’è una piccola Atalanta dentro la Roma formata da calciatori “scartati” dalla Dea e arrivati in giallorosso con la voglia di riscattarsi. Negli ultimi tre anni i bergamaschi si sono sempre piazzati avanti alla Roma in classifica, hanno conquistato la Champions League e allevato giocatori che stanno facendo la storia del club. Alcuni di loro hanno convinto anche i direttori sportivi che si sono avvicendati a Trigoria negli ultimi tempi, parliamo di Cristante, Mancini e Ibanez.

Bryan, ceduto nell’estate del 2018, è l’unico ad essere arrivato quando ancora la Roma lottava per l’Europa che conta. I due difensori, invece, sono arrivati negli anni successivi: Mancini nell’estate del 2019 e Ibanez a gennaio 2020, poco prima del lockdown. Di acqua sotto i ponti ne è passata, hanno superato infortuni, cambi di allenatore e un cambio della proprietà, oggi sono diventati tre titolari imprescindibili nello scacchiere di Mourinho e sabato al Gewiss Stadium lotteranno per restituire dignità alla Roma nella lotta contro le grandi. Sono due anni e mezzo, infatti, che i giallorossi non riescono a vincere uno scontro (vero) contro una big del campionato e, andando nel dettaglio, l’ultima vittoria contro l’Atalanta risale al 20 agosto 2017, da quel giorno quattro sconfitte e tre pareggi.

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Abraham a un passo dall’Atalanta

Tra Roma e Atalanta si incrociano anche altre due storie, la più recente riguarda Tammy Abraham: prima di approdare alla Roma, i nerazzurri si erano fatti sotto con lui e il Chelsea e lo avevano puntato in caso di addio di Zapata. Una trattativa complicata, successivamente sfumata per via dei costi onerosi: «Abraham è un esempio di cosa siamo e di cosa non possiamo essere. Conosciamo il ragazzo da tempo, ma costo del cartellino e ingaggio sono da grande club. Noi abbiamo un’altra dimensione. Sto solo difendendo scelte che consideriamo fondamentali per il futuro della società. Primo l’equilibrio nei conti». Il secondo incrocio riguarda Gasperini, il tecnico che ha guidato il club verso il successo: nell’estate del 2019 l’allora amministratore delegato giallorosso Guido Fienga e l’ex ds Gianluca Petrachi hanno provato a convincerlo a trasferirsi nella Capitale. Il presidente all’epoca era ancora Pallotta ed evidentemente il progetto non ha convinto Gasp, ecco perché in seconda battuta i dirigenti hanno virato su Fonseca. 

 

Toloi e Zapacosta: amarcord Roma

Infine, ci sono Toloi e Zappacosta: anche loro hanno avuto a che fare con la Roma nel loro passato. Il centrale di origini brasiliane (naturalizzato italiano) è stato portato alla Roma da Walter Sabatini nel gennaio del 2014, ma a fine stagione non è stato esercitato il diritto di opzione sul giocatore che è tornato al San Paolo. Lì ha giocato un altro anno e ad agosto 2015 è tornato in Italia sponda Atalanta. Sei anni dopo è diventato campione d’Europa a Wembley con la Nazionale di Roberto Mancini. Zappacosta, invece, è arrivato a Roma in prestito dal Chelsea nell’estate del 2019, ma poco dopo ha riportato la lesione del legamento crociato. È rientrato in campo a giugno 2020 e dopo una parentesi nel Genoa, la scorsa estate è stato acquistato proprio dall’Atalanta.

Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 12:19
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