Schwazer, respinto il ricorso contro la sospensione della squalifica per doping. I legali: «Merita una chance»

Il marciatore ha subito uno stop di otto anni che non gli permetterà di andare a Parigi per le Olimpiadi di questa estate

Venerdì 15 Marzo 2024 di Sergio Arcobelli
Schwazer, respinto il ricorso contro la sospensione della squalifica per doping. I legali: «Merita una chance»

Sfuma l’Olimpiade per Alex Schwazer. Il colpo di grazia arriva oggi dal Tas di Losanna: il Tribunale arbitrale dello sport ha infatti respinto il ricorso del marciatore altoatesino contro la decisione dell’Atletica Integrity Unit (Aiu) che aveva deciso di non sospendere la squalifica di otto anni per doping e confermando così quanto stabilito da Aiu, che dipende da World Athletics (la federazione internazionale di atletica leggera), lo scorso 10 novembre. Il periodo di squalifica di Schwazer, che decorre dall’11 agosto 2016, impedisce così al campione olimpico della 50 km di marcia a Pechino 2008 di realizzare il sogno di puntare alla qualificazione per i Giochi di Parigi 2024.

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«Abbiamo preso atto con amarezza della decisione del Tas che ha rigettato l'appello di Alex Schwazer finalizzato ad ottenere uno sconto della squalifica a suo tempo sancita. Siamo convinti che Alex abbia diritto allo sconto richiesto per la collaborazione fornita nell'ambito delle normative antidoping vigenti», così i legali del marciatore, MariaLaura Guardamagna, Gerhard Brandstatter, Thomas Tiefenbrunner e Massimiliano Valcada, che all’Ansa in serata aggiungono: «Ci riserviamo di esaminare le motivazioni in oggetto appena conoscibili per valutare eventuali nuove ulteriori iniziative giudiziarie. Ad oggi c'è un provvedimento della giustizia ordinaria italiana che ha dato ragione ad Alex mentre solo la Giustizia Sportiva, con relativi ricorsi al Tribunale Federale Svizzero gli ha dato torto. Alex per otto anni, nonostante le ingiustizie subite, con grandi sacrifici in condizioni difficilissime, ha continuato ad allenarsi.

Era ed è in condizioni tuttora di esprimere grandi prestazioni ed ottenere ottimo risultati anche a favore dello sport italiano. Restiamo fiduciosi che alla fine gli venga concessa questa opportunità legittima e meritata».

Nel pomeriggio Sandro Donati, l'allenatore che ha guidato la nuova carriera di Alex Schwazer e che non l'ha abbandonato, ha commentato la sentenza del Tas di Losanna: «Mi dispiace per Alex, per la sua grande passione e perché ci ha sperato fino all'ultimo. Personalmente, non mi sarei mai rivolto a questa gente, mai più. Per me questa gente non esiste. L'ho visto sempre pieno di speranza di potercela fare, ma sinceramente io non ci ho mai pensato, neanche quando si andò a Rio». Sull'eventuale ritorno alle gare di Schwazer una volta scontata la squalifica, Donati a LaPresse conclude: «Questo lo deve decidere Alex, ma io ci penserei sopra anche in questo senso. Chi conosce questa storia sa quanto sia, non chiara, ma chiarissima. Di prove e indizi ce ne sono una montagna. Questi organismi sono una sorta di multinazionale che si muove al di fuori delle leggi».

La reazione

”La Wada - si legge in una nota - accoglie favorevolmente la decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport di non sospendere una parte del periodo di squalifica del marciatore italiano Alex Schwazer, che sta scontando una squalifica di otto anni dal 2016 per aver commesso una seconda violazione delle norme antidoping. Con questa decisione, la Wada ritiene che sia stata fatta giustizia per gli atleti e per uno sport sano. La Wada non era parte in causa in questa vicenda e non ha ulteriori commenti”.

Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 15:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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