Boxe, Magnesi per la storia: a Manchester contro Cacace difenderà il Mondiale IBO

Il campione del mondo IBO dei superpiuma è pronto a scendere sul ring per l'incontro più difficile in carriera

Venerdì 23 Settembre 2022 di Giacomo Rossetti
Boxe, Magnesi per la storia: a Manchester contro Cacace difenderà il Mondiale IBO

E’ l’incontro più difficile della sua carriera, e forse proprio per questo Michael Magnesi non sta più nella pelle. Domani sera a Manchester (diretta gratuita dalle ore 19 su Mola.tv) c’è un Anthony Cacace da battere per difendere quella cintura tanto luccicante conquistata nel 2020 e fare la storia del pugilato recente italiano.

In queste ore febbrili, al campione del mondo IBO dei superpiuma staranno passando nella mente tutti i momenti salienti che lo hanno portato qui, in un palcoscenico prestigioso come l’AO Arena, assieme al suo manager Davide Buccioni.

Il ragazzo (ha ancora 28 anni) di Cave è diventato grande: dal titolo italiano conquistato contro Francesco Invernizio nel 2018, fino al successo mediterraneo contro Ruddy Encarnaciòn e al titolo iridato (difeso già due volte), Magnesi è cresciuto costantemente, infliggendo ai malcapitati rivali ko su ko (il record parla chiaro: 21 match, tutti vinti, di cui 13 prima del limite).

Super Scontro

Una cosa è certa: nella serata che avrà come main event lo scontro Parker-Joyce per il mondiale WBO ad interim dei massimi, il boxer laziale, pur arrivando da campione in carica, si troverà ad affrontare un’arena strapiena (21mila persone!), tutta rivolta contro di lui, e che al tempo farà un tifo incandescente per Cacace (19-1-0), nordirlandese ma di chiare origini italiane. Costui ha provocato Michael a distanza, affermando che lo farà smettere di combattere. Poco male: Magnesi possiede una calma serafica e non abbocca all’amo: «Cacace è un ottimo atleta, molto strafottente, ma non mi fa né caldo né freddo: sei fai così, significa che hai paura e non sei sicuro dei tuoi mezzi».

Il ritmo forsennato che Michael tiene durante i suoi incontri («I match li vinci con le gambe…», ha ricordato in passato) è un suo punto di forza, ed è in parte un lascito del ballo latino-americano praticato dagli 11 ai 16 anni. Sulle proprie spalle, Michael reggerà il peso di tutta l’Italia pugilistica, ma in particolar modo di Roma e Civitavecchia: nella Capitale ha disputato alcuni dei suoi incontri più significativi, mentre nella città tirrenica vive e si allena con sua moglie Alessandra Branco.

Lei, figlia di quel campione del ring che è stato Silvio ‘Il Barbaro’ Branco, supporta il marito in tutto e per tutto: «E’ determinata, riesce a raggiungere sempre il suo obiettivo. L’ho sposata proprio perché ha questo carattere», ha spiegato Michael, che è legatissimo al padre e alla madre: «E’ stato mio papà Alfredo a soprannominarmi ‘Lone Wolf’, Lupo Solitario, come il protagonista del fumetto western, dato che da piccolo ero molto introverso».

Ragazzo semplice

Quando non suda in palestra sotto l’occhio vigile del maestro Mario Massai (suo mentore e gran conoscitore della nobile arte), Michael è il ragazzo più semplice del mondo. Il modo che preferisce per rilassarsi prima di un match è mettere su qualche bel pezzo di Bob Marley, sdraiarsi al buio e immaginare di essere su un prato. Semplice, quanto efficace: i risultati gli danno ragione. Da un annetto è anche imprenditore: «Ho una palestra a Civitavecchia, dove faccio fitness e anche pugilato: con me hanno già esordito come dilettanti alcuni ragazzi», dice orgoglioso. Domani sera i bookmakers non lo danno favorito, ma a lui importa poco. Perché nel cuore ha un sogno: riunificare tutte le cinture mondiali dei superpiuma.

Ultimo aggiornamento: 12:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA