Riposa da questa mattina in una tomba del cimitero Laurentino a Roma Ennio Morricone.
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Ieri sera, invece, nonostante le richieste del Maestro, sottolineate persino nello struggente necrologio che si era voluto scrivere in prima persona (ENNIO MORRICONE sono morto...) e che oggi è stato pubblicato sui quotidiani, una piccola folla composta ha riempito la cappella più grande del Campus Biomedico. Accanto alla moglie Maria, ai figli Andrea (l'unico che ha seguito le orme del padre nel campo della musica) Marco, Alessandra, Giovanni e agli amici fraterni, c'era, racconta Assumma, una piccola folla commossa, forse quaranta, cinquanta persone. Anche la cerimonia, pur semplice e sobria come il maestro ha preteso che fosse,è stata - racconta chi c'era - ricca di momenti d'emozione. Con le parole della Preghiera degli artisti, e soprattutto con le note di Mission, che tra le centinaia di colonne sonore composte per il cinema era forse una delle più care al compositore, insieme con i temi scritti per i film di Tornatore, «Peppuccio» come lo ha chiamato anche nel necrologio voluto per accomiatarsi dal mondo, dagli amici, dagli affetti («In forma privata, non voglio disturbare»). Legatissimo al Maestro, il regista di Nuovo Cinema Paradiso è rimasto sempre lì, silenzioso e commosso, vicino alla vedova. «A lei rinnovo l'amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare.- aveva scritto Morricone, regista fino all'ultimo istante della sua vita - A Lei il più doloroso addio».