Marion Cotillard: «Aspetto da una vita di farvi ridere un po': ci voleva Cleopatra». Al cinema con Asterix e Obelix

L'attrice francese: "Ho puntato sul lato comico, l'autoironia è una prova di autenticità e di onestà"

Domenica 22 Gennaio 2023 di Gloria Satta
Marion Cotillard: «Aspetto da una vita di farvi ridere un po': ci voleva Cleopatra». Al cinema con Asterix e Obelix

Una Cleopatra sopra le righe, in crisi coniugale con Giulio Cesare, risata isterica e acconciature kolossal: è l'ultima sorprendente trasformazione di Marion Cotillard, la regina delle dive francesi, 47 anni e un Oscar conquistato per la straziante interpretazione di Edith Piaf in La vie en rose, una carriera divisa tra il cinema d'autore del suo Paese (Desplechin, Audiard, Carax) e le megaproduzioni americane di Nolan, Soderbergh, Gray. Nel film Asterix & Obelix - Il regno di mezzo, nuovo capitolo cinematografico della saga ispirata ai fumetti-cult di Goscinny e Uderzo, in sala il 2 febbraio, tra avventure e risate Marion è diretta dal marito Guillaume Canet (anche nel ruolo di Asterix) e fa dannare Giulio Cesare (Vincent Cassel) deciso a conquistare la Cina che per difendersi chiede aiuto ai Galli.

In attesa che a novembre esca il 40esimo albo di Asterix, Gilles Lellouche fa Obelix e Zlatan Ibrahimovic è la guardia del corpo di Cesare. Maglione e sneakers, gli occhi profondi che sullo schermo si riempono spesso di lacrime, ai Rendez-vous Unifrance Cotillard racconta la nuova sfida.

Perché ha interpretato questa Cleopatra comica?
«Mi piacciono i fumetti di Asterix, che leggevo fin da piccola con mio padre, e morivo dalla voglia di interpretare una commedia: è un genere che adoro come spettatrice ma che da attrice ho frequentato pochissimo».

Ha pensato a Liz Taylor e Monica Bellucci che hanno interpretato Cleopatra prima di lei?
«No, ho cercato la mia strada ignorando il lato epico del personaggio e puntando sulla comicità. Sia Cleopatra sia Cesare hanno un enorme potere ma, di fronte a una crisi coniugale, somigliano a tutti gli altri. Lui, poi, alle prese con le pene d'amore si rivela un poveraccio».

E se la criticassero perché ha interpretato un personaggio africano pur essendo bianca?
«Non me ne fregherebbe nulla. Il film è una commedia, mica un documentario storico».

Cosa la fa ridere nella vita?
«L'autoironia, la capacità di prendere in giro se stessi. È una prova di autenticità e onestà».

Si sente diversa dall'immagine che il mondo ha di lei?
«Non avverto la necessità di sapere cosa la gente pensi di me. Tutti credono di poter giudicare gli altri, quasi sempre ignorando come stanno le cose. Jennifer Aniston è stata crocifissa perché non aveva figli, ma nessuno sapeva se e quanto avesse provato a diventare madre...».

Allude ai social?
«Sì, l'anonimato consente di postare i giudizi più assurdi. A volte mi hanno fatto male, lo ammetto, ma se combattessi gli hater perderei solo tempo».

Chi, nella vita, l'ha ispirata di più?
«I miei genitori, che mi hanno insegnato il rispetto, i libri che ho letto. E le donne che hanno combattuto per la libertà senza pensare alle conseguenze negative delle loro scelte come i premi Nobel per la pace Wangari Maathai, kenyota, e l'iraniana Shirin Ebadi».

Anche lei, come altre attrici, si è tagliata una ciocca di capelli per protestare contro la repressione in Iran: il cinema può cambiare il mondo?
«Può esercitare una pressione. Dobbiamo sostenere le donne e gli uomini che combattono per la libertà».

Se potesse scegliere, in che epoca le piacerebbe vivere?
«Nel presente. È importante vivere in un momento storico in cui le donne reclamano la fine del patriarcato. E sempre più persone, anche gli uomini, difendono i nostri diritti».

Cosa l'ha spinta a diventare un'attivista per l'ambiente?
«Abbiamo fatto di tutto per non rispettare il pianeta, andando contro ogni logica, e io ora m'impegno come posso. Cerco innanzitutto di educare me stessa e per fortuna ho accesso alle informazioni, ma non è così in altri Paesi».

Sente mai la voglia di mollare il circo dello star system?
«A volte ci rifletto, ma poi penso che il cinema ci fa ridere, ci fa piangere, ci insegna tante cose. E anche il grande circo dello star system ha un senso. Senza film, senza creatività il mondo non sopravviverebbe».

Ha un sogno?
«Vorrei interpretare più commedie».

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