BRUXELLES - Una legge per obbligare le società di intelligenza artificiale (Ia) a rendere noto il materiale protetto da copyright utilizzato per addestrare i modelli di Ia generativa. È la proposta del senatore democratico americano, Adam Schiff, con cui si cerca di dare una risposta alle preoccupazioni crescenti dell'industria culturale e creativa davanti allo sviluppo vertiginoso dell'Ia generativa.
Canzoni, libri, film, articoli di giornale sono impiegati infatti sia per addestrare i cosiddetti modelli linguistici di grandi dimensioni, su cui si basano sistemi come ChatGPT, sia per creare opere derivate. Il Generative AI Copyright Disclosure Act proposto da Schiff intende creare uno scudo a tutela delle professioni creative stabilendo un obbligo per le aziende di presentare al Registro dei diritti d'autore eventuali opere protette da copyright presenti nei loro set di dati di addestramento prima di rilasciare nuovi sistemi di intelligenza artificiale generativa.
Tra le associazioni che hanno espresso sostegno all'iniziativa di Schiff, anche l'American Society for Collective Rights Licensing, la più grande associazione no-profit di fotografi e illustratori negli Stati Uniti, la National Music Publishers Association, associata all'industria musicale americana, oltre che la Human Artistry CampAIgn, iniziativa che vede coinvolte più di 50 organizzazioni, tra cui la Federazione dell'industria musicale italiana (Fimi), volta a promuovere i princìpi fondamentali per le applicazioni dell'Ia a sostegno della creatività e del talento umano.