Quali sono i rischi per i prezzi innanzitutto delle materie prime?
L'Ucraina è da sempre il granaio di Mosca sia per il mercato interno sia per quello delle esportazioni. A livello mondiale è il terzo esportatore di grano? E il primo? La Russia. Ecco che le turbolenze attuali fra i due suonano a morte per i prezzi: l'Italia, ad esempio, importa il 60% del grano di cui ha bisogno per pane e pasta. I prezzi sono già aumentati di circa il 5% e lo stesso per il mais con cui viene prodotto gran parte del mangime per gli animali. Si registra già il fenomeno dell'accaparramento, segnala la Coldiretti, con la Cina che è pronta a sfruttare la crisi Russia-Ucraina per incrementare le sue scorte. Putin ha infatti bisogno di vendere grano e gas anche per sostenere l'escalation militare. Poi c'è il capitolo altrettanto pesante del gas: quasi metà di quello necessario all'Europa arriva dalla Russia che apre e chiudi i rubinetti dei gasdotti così come muove truppe e carri armati lungo i confini ucraini. L'Italia resta inoltre fra i paesi più esposti sul fronte degli approvvigionamenti energetici.