Crisi Russia-Ucraina: schieramenti, Occidente diviso, prezzi, conseguenze, ruolo dell'Italia in 5 domande

Lunedì 14 Febbraio 2022, 15:07 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 00:19

Perché l'Occidente ha paura?

Il riassunto l'ha fatto il primo ministro britannico Boris Johnson che ha esplicitamente detto di avere «paura per la sicurezza dell'Europa nelle circostanze attuali» ai leader di Usa, Italia, Polonia, Romania, Francia, Germania, Ue e Nato. Se un paese delle dimensioni e dell'importanza geopolitica dell'Ucraina perdesse il ruolo di stato indipendente ovvero, per la realpolitik, di stato-cuscinetto fra la Russia e il resto dell'Europa, le conseguenze sarebbero pesantissime per tutto l'Occidente anche se il perimetro del conflitto bellico vero e proprio restasse circoscritto alla macroarea del confine tra Russia e Ucraina. L'innesco di controreazioni, inizialmente solo economiche e sulle quali l'Occidente non è peraltro unito, del blocco avverso a Putin finirebbero per danneggiare le economie del conflitto. Sanzioni che per Johnson devono essere «pesanti» e da imporre nel caso in cui «la Russia dovesse assumere la decisione devastante e distruttiva d'invadere l'Ucraina». Putin «deve capire che vi sarebbero penalità severe da pagare» per Mosca in questo scenario, mentre i Paesi Nato devono «continuare a rafforzare le frontiere orientali» dell'alleanza e a «lavorare insieme per dare sostegno economico e difensivo» a Kiev. Stando alla nota di Downing Street, i leader hanno per altro verso concordato che, laddove Putin dovesse imprimere «una de-escalation», resterebbe aperta una via alternativa alle sanzioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA