La truffa del messaggio Whatsapp: rubati 300 profili, erano convinti di aiutare amici o parenti in difficoltà

Lunedì 5 Febbraio 2024, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 10:54

LE CONTROMISURE

Come interrompere, dunque, l’effetto domino? Se ci si accorge di essere stati derubati dell’account, conviene avvisare subito i propri contatti, magari con un post sui social, e presentare denuncia alle forze dell’ordine. Per provare a recuperare il proprio profilo si può accedere a WhatsApp con il proprio numero di telefono e verificare l’account inserendo il codice a 6 cifre inviato tramite sms. In questo modo chiunque stia usando l’account verrà automaticamente disconnesso. Se non si riceve il codice è possibile che i criminali della rete abbiano già attivato la verifica in due passaggi, impedendo così all’utente di riprendere il controllo. Per mettersi al riparo da simili truffe è bene evitare di divulgare informazioni personali o cliccare su collegamenti esterni. Un’altra contromisura è attivare l’autenticazione a due fattori per accedere all’account WhatsApp. Si tratta di una misura di sicurezza che impedisce agli hacker di entrare sull’account WhatsApp e rubare l’identità dell’utente, se provano ad aprirlo utilizzando un altro dispositivo. In caso di messaggi sospetti, è buona norma contattare telefonicamente il mittente per accertarsi che il suo account non sia stato violato. Infine un consiglio generale: diffidare sempre dei messaggi allarmanti che chiedono di agire in fretta per risolvere un’emergenza. È una tattica usata dagli hacker per fare leva sull’emotività e abbassare le difese razionali dell’utente. Ne sanno qualcosa gli oltre 300 trevigiani già caduti nel tranello.

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