MONSELICE (PADOVA) - Un avvertimento, una ritorsione oppure una bravata? A Monselice, la città della Rocca in provincia di Padova, per ora la domanda è senza risposta. Ieri mattina (24 gennaio) un netturbino ha trovato un’inquietante sorpresa davanti al municipio: una testa e quattro zampe di cinghiale (animale decisamente diffuso nella zona) sono state depositate all'ingresso dell'Ufficio anagrafe, a pochi passi da una scuola paritaria.
Nella cittadina ai piedi dei Colli Euganei non si contano precedenti simili, ma la provincia di Padova è piena di atti intimidatori nei confronti di sindaci e funzionari registrati negli ultimi anni.
La ricostruzione
La macabra scoperta è avvenuta poco dopo l'alba durante il consueto giro di raccolta rifiuti. Immediata la chiamata alle forze dell'ordine. I carabinieri e la polizia locale hanno subito acquisito i filmati del sistema di videosorveglianza comunale, che hanno restituito immagini inequivocabili: alle 5.30 del mattino, un uomo con il volto coperto da cappuccio e sciarpa ha depositato i resti dell'animale, allontanandosi poi a bordo di una Fiat Punto grigia. Le telecamere hanno immortalato l'intera sequenza.
L'autore del gesto è emerso dal buio di una via centrale con un sacchetto verde della spesa tra le mani. Ha agito con calma studiata, come se conoscesse alla perfezione tempi e luoghi, incurante delle decine di occhi elettronici che lo avevano ripreso lungo il suo percorso. Dopo aver abbandonato i resti del cinghiale, ha raggiunto nuovamente l’auto per scappare via.