PADOVA - Le testimonianze di chi, al bar di fronte, ha assistito alla scena e ha già raccontato di aver notato un uomo che da alcuni minuti girava nervoso in zona. Poi le telecamere di sicurezza.
Parte da qui l'indagine della Squadra mobile per cercare di dare un volto e un nome al rapinatore che venerdì, 15 novembre, alle 12.30 ha assaltato l'ufficio postale "Padova 16" alla Guizza, sfondando il vetro che avrebbe dovuto essere anti-sfondamento con una vecchia Fiat Uno grigia rubata alcuni attimi prima del colpo, usata come ariete e poi abbandonata lì.
Nessuno ha sentito parlare il rapinatore, il cui volto era coperto da un casco da moto. Sfondata la vetrina sulla parte retrostante dell'ufficio postale, ha arraffato quanto è riuscito (poco meno di 400 euro) dalle casse in uso ai dipendenti e poi è scappato in sella a uno scooter che dicono i testimoni era parcheggiato sul piazzale delle Poste da inizio mattina.