Studenti manganellati a Pisa, indagini affidate ai carabinieri: docenti, vescovi e Cnr solidali con i manifestanti. Che cosa è successo

Sabato 24 Febbraio 2024, 16:30 - Ultimo aggiornamento: 19:05

Che cosa è successo a Pisa e a Firenze

Cariche della polizia alle manifestazioni pro Palestina: cinque studenti feriti a Pisa, una ragazza col naso fratturato a Firenze. Dal 7 ottobre, giorno dell'offensiva di Hamas in Israele, si sono svolte in Italia 1.023 manifestazioni a favore della Palestina. In 33 si sono registrate criticità per quanto riguarda l'ordine pubblico, con 157 denunciati e 26 feriti tra le forze dell'ordine. A sollevare le prese di posizioni più critiche quanto accaduto a Pisa dove un corteo studentesco improvvisato, che voleva raggiungere piazza dei Cavalieri dove si affaccia la sede centrale dell'Ateneo, è stato fermato da più cariche della polizia. «Siamo partiti da piazza Dante dove ci eravamo radunati per fare una passeggiata in giro per la città ma dopo poche decine di metri abbiamo trovato lo sbarramento di polizia che ha poi caricato una manifestazione assolutamente pacifica, ma determinata ad andare avanti per portare solidarietà al popolo palestinese», il racconto di una studentessa.

I video con gli studenti chiusi in una strada stretta e colpiti hanno fatto velocemente il giro dei social scatenando la reazione anche del sindaco leghista Michele Conti: «Quello che è accaduto mi ha profondamente amareggiato, prima ancora che come sindaco, come cittadino e genitore. Ho telefonato a questore e prefetto per chiedere conto di quanto avvenuto. A entrambi ho ribadito che chiunque deve essere libero di manifestare liberamente il proprio pensiero».

A Firenze il corteo vedeva insieme Cobas, studenti e comunità palestinese: partito da piazza Santissima Annunziata aveva raggiunto piazza Ognissanti, seguendo un itinerario di cui era stato dato preavviso alle autorità. Poi le cariche di polizia e carabinieri quando i manifestanti si sono mossi verso una destinazione non 'autorizzata', il vicino consolato Usa.

«La città di Firenze ha diritto di sapere perché la reazione delle forze dell'ordine sia stata così sproporzionata e violenta per una manifestazione che, seppure su un percorso non autorizzato, era pacifica e non violenta», le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella.

«Riteniamo che l'uso della violenza sia inammissibile di fronte alla pacifica manifestazione delle idee», commentano poi i vertici delle Scuole Sant'Anna e Normale di Pisa dove in serata ci sono stati anche manifestazioni di solidarietà agli studenti con cinquemila persone proprio in piazza dei Cavalieri.

Sempre a Pisa nel pomeriggio si è tenuto una riunione urgente del comitato provinciale dell'ordine e sicurezza pubblica, e successivamente questore e prefetto hanno incontrato rappresentanti del mondo della scuola. Solo due giorni fa al question time della Camera, il ministro Piantedosi, rispondendo ad un'interpellanza del Pd, aveva negato «un disegno del Governo per reprimere il dissenso politico e che questo disegno sia eseguito dalle forze di polizia nel corso dei servizi di ordine pubblico».

In serata a parlare è stato il Dipartimento della Pubblica sicurezza: l'impegno, è stato spiegato, «è da sempre proteso a garantire il massimo esercizio della libertà di manifestazione e nel contempo ad assicurare la necessaria tutela degli obiettivi sensibili». Gli scontri avvenuti «fanno emergere le difficoltà operative di gestione, durante i servizi di ordine pubblico, di possibili momenti di tensione determinati dal mancato rispetto delle prescrizioni adottate dall'Autorità ovvero dal mancato preavviso o condivisione dell'iniziativa da parte degli organizzatori». Infine, quanto accaduto, «costituirà, come sempre, momento di riflessione e di verifica sugli aspetti organizzativi ed operativi connessi alle numerose e diversificate tipologie di iniziative, che determinano l'impiego quotidiano di migliaia di operatori delle forze dell'ordine».

© RIPRODUZIONE RISERVATA