Dagli scavi in un antico villaggio emergono le ossa di un bambino di 7mila anni fa

sabato 4 gennaio 2025, 04:30 - Ultimo agg. 5 gennaio, 13:00
La foto dell'area scavi e dei reperti di selce sono per gentile concessione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
di Marco Miazzo
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MASERÀ DI PADOVA (PADOVA) - Potrebbe essere tra i veneti più antichi mai ritrovati, vissuto circa 7mila anni fa in quella che oggi è Maserà, nella provincia di Padova.

Durante gli scavi in un antico villaggio del Neolitico è stata rinvenuta una sepoltura di un bambino di circa un anno di età. Con la datazione al radiocarbonio è stato possibile datare le poche ossa, purtroppo in cattivo stato di conservazione, venute alla luce: gli esperti le collocano nel periodo tardo-finale del Neolitico Antico, ovvero tra il 5.900 e il 5.600 a.C.

Grande l’entusiasmo tra i locali, che hanno già battezzato l’antichissimo antenato “Neos”, almeno a detta degli appassionati del gruppo di divulgazione “Casalserugo e dintorni”, che hanno reso nota la scoperta della tomba e iscritto all'anagrafe di Maserà quello che è il suo più antico abitante, almeno sinora, ed è di sicuro tra i più vecchi del Veneto.

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