I due sacrificabili di Putin
I due candidati più probabili dai vertici del Cremlino sarebbero il direttore della colonia penale IK-3, il colonnello Vadim Kalinin, e il il capo regionale della servizio penitenziario federale FSIN, Igor Rakitin. Il braccio armato della missione è rappresentato dal comitato investigativo russo inviato dalla capitale russa fino alla gelida regione artica il giorno stesso della morte di Navalny, il cui orario del decesso è tuttavia ancora da dimostrare. Fonti carcerarie citate da Novaya Gazeta hanno infatti messo in dubbio che il dissidente russo sia morto alle 14 italiane durante una passeggiata. I movimenti della sera precedente, con la chiusura improvvisa delle celle e l'ispezione a sorpresa, hanno infatti insospettito i detenuti e il racconto di uno di esso ha alimentato il mistero su cosa sia realmente avvenuto in quelle ore. Nel frattempo il vice capo del servizio penitenziario federale (Valery) Boyarinev, che avrebbe supervisionato la tortura di Navalny sarrebbe stato promosso «a colonnello generale tre giorni dopo l'omicidio». Lo denuncia su X Ivan Zhdanov, direttore della Fondazione anticorruzione creata dall'oppositore morto quattro giorni fa nella colonia penale dove era detenuto.