Navalny, l'accordo per la sua liberazione siglato il giorno prima della morte: lo scambio di ostaggi (saltato) e il ruolo di Abramovich

Lunedì 26 Febbraio 2024, 13:23 - Ultimo aggiornamento: 27 Febbraio, 08:07

Cosa è successo la notte del 15 febbraio

Se confermato quanto riferito dallo staff di Navalny, quanto avvenuto la notte del 15 febbraio nel carcere IK-3 assumerebbe ancora più rilievo. Gli strani movimenti, l'agitazione, i detenuti rinchiusi in fretta e furia in cella e l'ispezione a sorpresa. Il racconto di uno dei detenuti all'interno della struttura ha alimentato dubbi sull'orario effettivo di morte dell'oppositore russo. E su dove possa aver passato i suoi ultimi momenti di vita. Rivelazioni che avrebbero indispettito il Cremlino per la fuga di notizie al punto di portare il ​​direttore della colonia penale IK-3, il colonnello Vadim Kalinin, e il il capo regionale della servizio penitenziario federale FSIN, Igor Rakitin, a salire sul banco dei "sacrificabili" da Putin, una sorta di capro espiatorio per allontare i sospetti di un presunto omicidio premeditato.

Navalny, la "gola profonda" del carcere IK-3 spaventa Mosca. E il Cremlino ora cerca un capro espiatorio: ecco i due sacrificabili

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