Restare a Roma
A Roma Mourinho sta bene, ma più volte ha manifestato sofferenza per una rosa che per i suoi standard non è all'altezza. Lui vuole vincere, sempre. E si rende conto che per farlo, per compiere le sue imprese, ha dovuto scendere su un terreno a lui sconosciuto. Si è affidato ai "bambini" nel momento del bisogno. Ha lanciato Zalewski, Volpato, Felix, Bove, Tahirovic, Missori. Due di loro li ha trasformati in titolari. Ha creato un gruppo disposto a tutto per lui. Ha chiesto a Dybala di scendere in campo «senza una gamba», come avvenuto nel finale della sfida di ritorno all'Olimpico contro il Feyenoord. E ha ricevuto risposte che forse non si aspettava. Ciò che forse gli è mancato è stato l'appoggio della società nelle sue crociate contro gli arbitri. Voleva essere difeso, affiancato. Ha chiesto un incontro con la proprietà che, salvo meeting top secret, non è mai arrivato. Voleva programmare il futuro, ma ora il futuro è un incognita. La verità la sanno solo i suoi capitani, Pellegrini e Mancini, che gliela hanno chiesta. E lui ha risposto, con onestà e sincerità. Basterà questo grande amore a spingerlo a restare? Il popolo giallorosso lo invoca, lui forse non ha ancora deciso. E di contatti con altre società, ad oggi, non ce ne sono.