MESTRE - Hanno immaginato che "Jack" fosse lì con loro e il suo esempio illuminasse la cena di quartiere di via Piave, che scatenasse l'allegria di un tempo. Quel desiderio che ha mosso più di seicento persone a riunirsi in gruppi per chiacchierare, condividere un piatto e un bicchiere di vino, passare una serata insieme come quella del giugno dell'anno scorso a cui aveva partecipato anche Giacomo Gobbato. Il giovane accoltellato tre mesi dopo per difendere una donna da una rapina in Corso del Popolo, aveva contribuito al montaggio dell'arredo per la cena che ieri sera - alla sua quattordicesima edizione - ha aumentato l'allestimento a 60 tavoli e 120 panche. E sono state posizionate anche le luci, per ricreare l'atmosfera tipica dei festeggiamenti del Redentore a Venezia, che a Mestre caratterizzano lo stile di una sagra di quartiere: con 20 chili di "bigoli in salsa" preparati dai ragazzi del Laboratorio Climatico Pandora e cento porzioni di "riso biryani" cucinato dalla Venice Bangla School. Una serata animata anche dalle improvvisazioni musicali di Adolfo Zilli, dove ognuno ha portato cibo, bevande, tovaglie e stoviglie, mentre il Gruppo di Lavoro di via Piave ha offerto l'acqua, il vino e un quintale di angurie.