Terrorismo, chi sono i due egiziani arrestati a Milano: l'Isis, le chat, le armi, i video con i bambini che sparano: «Anch'io avevo paura, ma mi sono abituato»

Martedì 17 Ottobre 2023, 13:48 - Ultimo aggiornamento: 16:52

Denaro

La rete sul territorio è capillare e solidale, i due egiziani inviano anche somme di denaro, circa 4.000 euro, in Yemen e Palestina con la causale «sostentamento delle vendove dei combattenti e dei loro figli». Ma aiutano finanziariamente anche un membro dell’Isis. Il loro proselitismo avviene su gruppi Telegram, WhatsApp e Facebook, dove pubblicano messaggi e video sui massacri dell’Isis. In un filmato è ripresa una persona di spalle che lavora al computer, accanto sulla scrivania c’è una pistola. Sullo schermo appaiono le foto di Benjamin Netanyahu e la bandiera israeliana, corredate da un post da condividere intitolato «Per i figli dell’ebraismo» e in sottofondo i Nasheed del Califfato. L’arresto dei due uomini, rimarca il Procuratore di Milano Marcello Viola, «avviene in un momento particolare». Sabato scorso in viale Monza un egiziano ha aggredito alcuni passanti, dice il magistrato, «un episodio connotato da carattere di estemporaneità, ma spia di una situazione di gravità sotto gli occhi di tutti, come dimostra anche l'attentato di Bruxelles».

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