Carne sintetica, il Veneto vota contro: «E' un surrogato». Ma il centrosinistra si divide

Mercoledì 3 Maggio 2023, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 07:13

LE POSIZIONI


Entrambe le mozioni prendono le mosse dalla petizione di Coldiretti, che con il direttore regionale Marina Montedoro ricorda come in Veneto «si concentra il 40% degli allevamenti avicoli italiani, oltre il 15% di quelli bovini e il 10% di quelli suini». La produzione in laboratorio coinvolge soprattutto multinazionali, con l’eccezione a Nordest della startup di ricerca Bruno Cell, fondata da due docenti dell’Università di Trento e finanziata da un’azienda di Roma. La versione che vede primo firmatario Alberto Villanova impegna la Giunta regionale a sollecitare Parlamento e Governo «a introdurre nell’ordinamento giuridico italiano un sistema di norme» e «ad intraprendere iniziative di sostegno alle imprese agroalimentari». La posizione di Enoch Soranzo e colleghi comprende anche un appello a Palazzo Chigi affinché si adoperi «nel contrasto alla diffusione del sistema di etichettatura Nutriscore». Forza Italia le sottoscrive ambedue, in difesa «delle eccellenze di qualità», sottolinea Alberto Bozza. Le minoranze rosso-gialle danno vita a un dibattito variegato. Annuncia la dem Francesca Zottis: «Voterò a favore, ma mi auguro che ci sia lo spazio per potenziare e valorizzare le attività di ricerca». Punge il leghista Giuseppe Pan: «Basta seguire queste mode nord europee, dove da secoli mangiano le patate e basta, perché non hanno altri prodotti tipici...». Ma questo è un modo «per buttarla in vacca», accusa Arturo Lorenzoni (Misto): «Regoliamolo, ma vietare od ostacolare questo processo è la cosa più sciocca che possiamo fare come amministratori».
Concede il leghista Nicola Finco: «La scienza fa il suo percorso e noi non possiamo bloccare questo cammino, però abbiamo il diritto e il dovere di difendere una catena agroalimentare che è fatta da tante piccole aziende». Confida il dem Andrea Zanoni: «Non mangio carne e mai mangerò carne coltivata, però abbiamo una responsabilità molto importante nel futuro delle nostre generazioni». Attacca il meloniano Joe Formaggio: «Se le bistecche sintetiche ve le mangiate e non rompete le scatole a chi porta avanti le tradizioni italiane e venete, nessun problema. È che dopo parte un’ideologia che non è più normale mangiare la carne naturale, ma bisogna imporre a tutti di mangiare nelle scuole...». Dice la pentastellata Erika Baldin: «Sarei contro un approccio proibizionista, però non ho gli elementi per dire no a un cibo in via di studio». Ma viene bocciata la proposta di Elena Ostanel (VcV) di approfondire la questione in commissione: «La politica dovrebbe affrontare certi argomenti con un approccio scientifico, non con la pancia e con la caccia ai like».

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