Carlo Verdone, la villa set di "Compagni di scuola" 35 anni dopo: dal divanetto di vimini al pianoforte, tutto è rimasto com'era

Lunedì 6 Novembre 2023, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 10:01

Il divanetto

La stanza con i suoi rivestimenti in tessuto color grigio perla, sebbene privata del boudoir della protagonista, appare immutata. Come la cucina, tra mobilio di legno e maioliche bianche e blu, dove Ruffolo si concede una tazza di camomilla dopo l’ennesima estenuante chiamata a casa. Immancabile e anch’esso intatto, è proprio l’angolo delle telefonate, che nella seconda parte del film dà ristoro a un narcotizzato Postiglione (Luigi Petrucci) che crolla, dopo aver mandato giù a sua insaputa un calice di vino con del sonnifero, sul divanetto di midollino. «Un pezzo d’arredo che è stato trattato come un cimelio da chi poi lo ha restaurato, onorato di poterlo maneggiare, da vero appassionato della pellicola», ricorda il proprietario. Grande assente, invece, è il telefono bianco, che è stato spostato: «Ma lo conserviamo gelosamente, magari per un prossimo film», auspica Fiorucci, che nella casa ha ospitato diverse cene con Carlo Verdone, ogni volta con qualcuno presente a proporgli un sequel di “Compagni di scuola”.

"Il divanetto di Postiglione", centrale nel film di Carlo Verdone

«Non credo però che sia questa la strada giusta, si rischierebbe solo di rovinare un film unico nel suo genere. Diverso invece sarebbe pensare a una sceneggiatura evocativa, con una sua identità. Negli anni – continua Daniele – ho raccolto molto materiale che mi ha portato proprio a scrivere un soggetto-omaggio, nel rispetto di quella che è stata l’opera di Carlo. Una cine-storia che vuole essere anche una dedica alle generazioni dei “nuovi compagni di scuola”, cresciute dopo il successo del film». E chissà che la location non sia di buon auspicio. Del resto, sono diverse le produzioni che si sono succedute al suo interno. Una su tutte, quella di Woody Allen, che nella villa ha girato alcune scene di “To Rome with love”; o, ancora più indietro nel tempo, la serie francese “Le Chinois” con Mariangela Melato e Charles Aznavour; ma anche il recente cortometraggio “Maledetta Primavera” di Daniele Frontoni, presentato nell’ultima edizione di “Alice nella Città” alla Festa del Cinema di Roma. Fino alle pubblicità con attori del calibro di Ugo Tognazzi e Nino Manfredi oppure le fortunate fiction come “Don Matteo” con Terence Hill e “Il Maresciallo Rocca” con l’indimenticabile Gigi Proietti.

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