Cortellesi: "La mia prima regia è un grazie a donne che subendo la violenza hanno costruito l'Italia"

Dopo il successo e la standing ovation alla Festa del cinema di Roma, arriva nelle sale "C'è ancora domani" la prima regia di Paola Cortellesi: "Un film tratto dai racconti delle nostre mamme e nonne su donne che subivano la violenza in casa e che hanno comunque costruito un'Italia migliore"

Mercoledì 25 Ottobre 2023 di Alvaro Moretti
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La promessa: nessuno spoiler per un film che ha sorpreso la Festa del cinema di Roma per la classe registica dimostrata da Paola Cortellesi e per il ribaltone di trama del finale di "C'è ancora domani". "Potremmo anche immaginarlo come un thriller - dice Paola, ospite della nostra Interrogazione -, l'ispirazione è quel neorealismo rosa degli anni del dopo-guerra, e qui siamoa Roma nel 1946, anche se parliamo di violenza domestica.

Lo facciamo come se ascoltassimo le chiacchiere da cortile delle donne che ascoltano i rumori della violenza o dell'amore dal pianerottolo".

Cortellesi gira, con la scrittura solidissima sua e dei suoi partner abituali Furio Andreotti e Giulia Calenda, un film ambientando nel 1946 ma con un'idea e una rabbia per la descrizione di donne senza voce e costrette alla marginalità anche in famiglia che sono modernissima. "Qui dobbiamo ringraziare il grande coraggio di Valerio Mastandrea-Ivano e di suo padre Giorgio Colangeli-Ottorino di vestire i panni di uomini orribili, eppure così normali. Oggi il bicchiere dei rapporti familiari lo possiamo considerare mezzo pieno, ma quando sentiamo parlare di violenza, fino al femminicidio, sentiamo parlare di uomini che vogliono "possedere" le donne come fossero oggetti, roba..."

Un film, questo, che ha momenti di commedia italiana con riferimenti (e qui Paola si schernisce) mirati a Monicelli e Scola. "Il fatto è che le donne stesse quando parlavano tra di loro di questi uomini così miopi e violenti e di certi episodi amari riuscivano anche a riderne, per sopravvivere". Donne operose che hanno fatto l'Italia: "In quegli anni ci sono stati esempi mirabili di donne che hanno scritto le regole del Paese, penso alla Iotti, ma erano pochi. Qui vediamo la mia Delia fare la casalinga e dividersi tra 3 o 4 lavori in una giornata che non finisce se non col pestaggio quotidiano. Eppure, un orizzonte nuovo Delia lo intuisce e lo pretende almeno per la sua amatissima figlia".

Senza svelare troppo di un film con finale a sorpresa, Paola nel gioco del ciak sceglie "I soliti Ignoti", e il suo bianco e nero da regista qualche tocco ironico del genere se lo permette eccome. Prende in mano il mappamondo e punta il suo dito sugli Stati Uniti. Nel film vediamo l'esercito americano presente in Roma liberata. "Nel film con la Fanelli li vediamo così belli, ben nutriti e, soprattutto, dice lei "C'hanno tutti i denti!" e la mia Delia risponde: Eh, più de noi me sa". 

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