Covid, quando rinunciare al pranzo di Natale? Dai tamponi con risultato sbagliato ai sintomi dell'influenza, i consigli

Domenica 17 Dicembre 2023, 23:54

ANTIVIRALE

Se un anziano viene contagiato, malgrado le precauzioni, c’è un’arma in più: il farmaco antivirale. «Sta dando ottimi risultati - racconta Bartoletti - ma va somministrato entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi. E qui rischiamo un collo di bottiglia: per la prescrizione serve il medico di base, ma cosa succede se i sintomi compaiono al sabato o addirittura nel periodo natalizio? Forse andrebbe resa più agile questa procedura». Allora meglio tornare alle precauzioni per Natale, che sono utili sia a proteggere i familiari a rischio sia a evitare ai meno anziani una malattia che resta comunque fastidiosa, anche perché può mandare a monte una vacanza che abbiamo già prenotato. «I test antigenici sono utili per evitare di diffondere il virus - ripete Rezza - però senza eccessi. Secondo me vanno fatti, nella normale vita quotidiana, solo se compaiono i sintomi. Poi, certo, in caso di raduni familiari con anziani e fragili, è una precauzione in più, anche se non è una garanzia al cento per cento, perché il contagio potrebbe avvenire dopo che abbiamo fatto il tampone (o è avvenuto poco prima e quindi il test non lo intercetta) o semplicemente perché il test ha dato un responso sbagliato. Per me c’è una regola su tutte e non vale solo per il Covid: se abbiamo la febbre, come è sempre avvenuto, è un dovere civico restare in casa». Antonio Cicconetti, presidente di Federfarma Roma: «Il flusso di chi viene in farmacia a eseguire i test o di chi acquista i tamponi fai-da-te è costante. Possibile che a ridosso del Natale ci sia un incremento». «La mascherina - conclude Rezza - è sempre un ottimo strumento sia per proteggere gli altri sia per proteggere noi stessi. Vale per il Covid, il raffreddore e l’influenza. In questo dobbiamo prendere esempio dagli asiatici». L’Ecdc, Centro europeo per il controllo della Malattie, l’altro giorno ha ribadito: «Va raccomandato l’uso della mascherina negli spazi pubblici affollati alle persone ad alto rischio di patologie gravi». Anche perché il Covid è predominante, «influenza e RSV (virus respiratorio sinciziale) co-circolano a livelli inferiori, ma con tendenza in aumento».

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