Long Covid, la "nebbia nel cervello" dopo l'infezione: «Si invecchia di dieci anni»

In uno studio gli effetti su memoria, attenzione, ragionamento, velocità di elaborazione e controllo motorio

Giovedì 27 Luglio 2023 di Silvia Sfregola
Long Covid, la "nebbia nel cervello" dopo l'infezione: «Si invecchia di dieci anni»

Scarsa lucidità e difficoltà di concentrazione. La cosiddetta “nebbia cerebrale” è un sintomo comune della sindrome Long Covid per un periodo di tempo prolungato dopo la guarigione dall'infezione ma l'ultimo studio, quello del King's College London pubblicato su “eClinicalMedicine”, ha evidenziato come l'ormai famosa “brain fog” scatenata dal coronavirus faccia invecchiare di ben 10 anni a livello cognitivo.

Memoria, attenzione, ragionamento, velocità di elaborazione e controllo motorio sono state testate attraverso 12 attività e in due cicli di test cognitivi che si sono svolti nel 2021 e nel 2022: i ricercatori hanno esaminato le prestazioni mentali di un gruppo di 3mila persone che hanno partecipato appunto allo studio «Covid Symptom Study Biobank».

Precedenti ricerche sulla pandemia avevano già ampiamente dimostrato che anche molto tempo dopo aver contratto l'infezione in alcune persone i sintomi da Long Covid resistono persino a distanza di anni dal contagio. Adesso però il team di ricercatori del King's College London ha analizzato il vero impatto della convivenza per diversi mesi con i sintomi della "nebbia del cervello" e il nuovo studio ha permesso di scoprire come si riducano le prestazioni in attività indicative di diversi processi mentali.

Lo studio del King's College London

I partecipanti ai test, i cui punteggi agli esami sono risultati inferiori erano quelli che avevano manifestato sintomi correlati al virus di durata più lunga (oltre 12 settimane), sintomi in corso (Long Covid) o infezione più grave. In queste personeaver contratto il coronavirus ha avuto cognitivamente un effetto di dimensioni paragonabili a un invecchiamento di 10 anni e i test non hanno dato un esito migliore tra i due cicli, a nove mesi di distanza e a quasi due anni dall’infezione (tempo medio tra tutti i soggetti esaminiati). Invece le persone che si erano sentite completamente guarite post Covid avevano punteggi del tutto simili a quelle che non avevano contratto il virus e questo anche se avevano avuto sintomi per diversi mesi e potevano essere considerate affette da Long Covid.

«I nostri risultati - ha spiegato l'autore principale dello studio, Nathan Cheetham (Senior Postdoctoral Data Scientist al King's College di Londra) -  evidenziano che, per le persone che convivevano con sintomi a lungo termine dopo aver contratto il Covid, gli effetti sui processi mentali come la capacità di ricordare parole e forme sono ancora rilevabili in media a quasi due anni dalla loro infezione iniziale». «Abbiamo utilizzato test sensibili per misurare la velocità e la precisione in una serie di sfide cerebrali - ha sottolineato Claire Steves, docente di invecchiamento e salute al King's College London - A due anni dalla prima infezione, alcune persone non si sentono completamente guarite e le loro vite continuano a risentire degli effetti a lungo termine del coronavirus. Ora dobbiamo capire perché succede e cosa si può fare per aiutarli».

 

Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 10:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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